lunedì 23 luglio 2007

Esercitazione e raduno "Valtellina 2007"

Alcune "Aquile" dalle Sezioni di Novara-Vercelli, Martignana di Po e San Giovanni in Croce in posa per una foto di gruppo a Morbegno
Assieme ad altri gruppi di volontariato della Provincia di Cremona abbiamo partecipato a due delle iniziative promosse da Regione Lombardia e Dipartimento della Protezione Civile Nazionale in occasione del ventennale Valtellina 1987-2007: l’esercitazione nazionale “Valtellina 2007” il 19 e 20 luglio a Zogno (BG) - con 2 "aquile" - e il raduno nazionale del volontariato di domenica 22 luglio a Morbegno (SO) con 11 "aquile". Abbiamo pubblicato a questo indirizzo un breve filmato con alcuni momenti della sfilata dei volontari cremonesi per le vie di Morbegno. Sul sito del Gruppo "Platina" sono disponibili invece un articolo e alcune foto degli eventi di Zogno e Morbegno.

Raduno Nazionale del Volontariato "Valtellina 2007"

Mi appresto a scrivere il resoconto della giornata di domenica 22 luglio. Giornata splendida nella quale noi “aquile” siamo state invitate a Morbegno per il raduno nazionale delle associazioni di Protezione Civile in ricordo dei vent'anni della tragedia della Valtellina. Una giornata serena, tutti allegri nelle nostre belle divise... ma non riesco a cominciare. Lo schermo della tv mi rimanda le tragiche immagini degli incendi in Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna, Abruzzo, Umbria, Toscana e Liguria. Un pilota del Canadair della Protezione Civile è morto in Abruzzo, due civili sono morti tra le fiamme, gente terrorizzata in fuga e alla ricerca dei propri cari, proteste su proteste contro gli aiuti che non arrivano mai, e tutto questo per quattro criminali (non piromani) che sono dei poveri malati, che appiccano il fuoco volontariamente per fare del male all'Italia e agli italiani. Non sono parole mie, sono parole di Bertolaso. Ecco, questo è il mio stato d'animo mentre comincio a scrivere. Triste, deluso ed impotente. Quindi vi chiedo scusa se sarò conciso e non ironico come mio solito.
Il ritrovo è a Cremona alle 5,30. Qui troviamo i vari gruppi di Piadena, Torricella, Motta, Ostiano ed altri che non conosco. Tutti in pantaloni gialli e polo blu. Baci e abbracci. Ricordiamo la ricerca del disperso e la sua tragica fine. Siamo circa in sessanta. Si parte. Le prime due ore le trascorriamo sonnecchiando, facendo i vari appelli e scherzando fra noi. Verso le 8 siamo nei pressi di Lecco e tutti si svegliano. Alcuni di noi rimembrano i tempi della scuola: “quel ramo del lago di Como”, la stradina dove i Bravi hanno fermato Don Abbondio per dire “questo matrimonio non s'ha da fare”, i ruderi del castello dell'Innominato. Tutti a fare sfoggio della nostra cultura. Vediamo il Resegone, le Grigne, il Mottarone, bellissime insenature e paesini che sembrano dipinti.
Alle 8,30 arriviamo a Morbegno. Una marea di giallo e blu. Ci mettiamo in fila per fare colazione. Briochina e te, caffè o caffelatte. Qualcuno ne approfitta per fare due giri. Ci dividiamo per province e restiamo in attesa. Il gruppo dei bersaglieri di Morbegno ci allieta con qualche marcetta e canzone militare e le ragazze ne approfittano per farsi regalare una piuma del cappello. Finalmente, dopo due ore sotto un sole che spacca i sassi, ci intruppano e cominciamo la sfilata che tra le vie del paese ci porterà al Polo Fieristico dove si terranno i discorsi delle autorità. Siamo sommersi di applausi da parte della cittadinanza e dei turisti presenti. Vediamo arrivare l'elicottero di Bertolaso. Poi su un palco allestito in una piazzetta le autorità ci attendono con lo speaker che presenta ogni provincia: quando finalmente annuncia la Provincia di Cremona Bertolaso si stringe le mani e le alza verso di noi. È certo una piccola cosa, ma ti fa dimenticare la stanchezza e le ore di attesa.
Arriviamo al palazzo dei congressi. Un salone immenso. Millecinquecento divise gialle, blu, arancioni, Croci di Malta, Vigili del Fuoco, Croce Rossa. È presente la televisione e le autorità sono già sul palco. Su di uno schermo alle loro spalle scorrono le immagini della tragedia della Valtellina e gli aiuti dei volontari. Persone normali sporche di fango, cani da ricerca, scavatori, autopompe e tante tante macerie... e come tutti ben sappiamo fu colpa dell'uomo e della sua avidità. I bersaglieri suonano l'Inno di Mameli. Ci alziamo tutti in piedi. È un momento di forte emozione: io ho quasi settant'anni ma mi vengono ancora i lucciconi agli occhi quando sento “Fratelli d'Italia” e mi piacerebbe che anche i nostri giovani si emozionassero sentendo il nostro inno.
Cominciano a parlare le autorità: sindaco, assessori, dirigenti di Protezione Civile presenti vent'anni fa alla tragedia in Valtellina. Ringraziamenti e plauso per tutti noi ed un ricordo ai morti di tutte le catastrofi. Poi prende la parola Bertolaso, e dopo i ringraziamenti si toglie qualche sassolino dalle scarpe tuonando contro i governi e le amministrazioni presenti e passati. Ha ricordato lo scandalo delle assoluzioni per la morte dei bambini di una scuola ma soprattutto ha tenuto a precisare che non sono solo calamità naturali come alluvioni, terremoti e incendi ad uccidere ma quasi sempre c'entra anche l'incuria, l'avidità e la grande stupidità dell'uomo. Un applauso scrosciante è sorto spontaneo. Ci ha ringraziato per quello che facciamo e per tutte le esercitazioni alle quali partecipiamo, spronandoci a non mollare.
I bersaglieri hanno suonato una famosa marcia tra gli applausi e poi tutti a mangiare. Anche qui, una macchina organizzativa pazzesca. In un'ora abbiamo mangiato tutti e millecinquecento. Alle 14,30 dopo i saluti siamo risaliti con le varie associazioni sui nostri pullman. Alle 18 eravamo già a Martignana. Baci e abbracci e arrivederci alla prossima.
Mariano Marcheselli

mercoledì 11 luglio 2007

Disperso a Casalbellotto - Il tragico epilogo

Ieri, martedì 10 luglio, al quarto giorno consecutivo di angoscia dopo la scomparsa, un amico ha ritrovato il corpo senza vita di Giovanni. Il 67enne era riverso in un fosso, faccia all’ingiù, a poche centinaia di metri da dove era stata ritrovata la sua bicicletta. Dopo un sopralluogo Paolo Azzali, il responsabile delle nostre Unità Cinofile, afferma che il punto in cui è stato ritrovato è particolarmente impervio - proprio per questo era stato chiesto l'intervento del Nucleo Sommozzatori dei Vigili del Fuoco - e la vegetazione abbastanza folta.
Allegati
Articolo de "La Provincia" di mercoledì 11 luglio

domenica 8 luglio 2007

Disperso a Casalbellotto - Le ricerche

Il punto di ritrovo di Carabinieri e volontari, a qualche decina di metri dalla bicicletta
Si è conclusa da poco, verso le 9, la prima fase delle ricerche di Giovanni, 67enne abitante a Casalbellotto di Casalmaggiore (CR) che dal pomeriggio di ieri risulta disperso nelle campagne nei pressi della sua abitazione.
Poco prima delle 19 di ieri i Carabinieri di Casalmaggiore hanno richiesto l'intervento delle nostre Unità Cinofile da Soccorso che, previa autorizzazione dell'Ufficio Protezione Civile della Provincia di Cremona, alle 19,45 assieme ai Carabineri e ad alcuni volontari logistici di supporto erano sul posto, nel punto in cui è stata ritrovata la bicicletta del disperso.
Durante le ricerche, che si sono protratte fino alla mezzanotte, su richiesta dell'Ufficio provinciale di Protezione Civile il presidente Maurizio Stradiotti ha provveduto ad attivare i gruppi comunali di Casalmaggiore, Piadena e Torricella del Pizzo per le ricerche previste per il mattino seguente. Le ricerche sono infatti reiniziate alle 5,30 di stamane con oltre 30 volontari di Protezione Civile (di cui 12 "aquile"), 3 Unità Cinofile e alcuni amici e conoscenti di Giovanni.
Al momento sono impegnati nelle ricerche anche i sommozzatori dei Vigili del Fuoco e Unità Cinofile "fresche" del Gruppo Cinofilo Verolese di Verolanuova (BS): speriamo in liete notizie.
Allegati
Articolo de "La Provincia" di lunedì 9 luglio