giovedì 13 dicembre 2001

Perché scegliere di essere volontari

“La rabbia del Po”, disegno a biro di Mariano Marcheselli
L’alluvione del 2000 a molte persone ha fatto comprendere che in occasione di tali avvenimenti rintanarsi nell’egoismo individualistico serve a poco. Solo la condivisione, la consapevolezza di essere comunità, ci permette di sorpassare momenti tragici come quelli che abbiamo vissuto.
Certo il paese ha risposto, più di settanta persone hanno dato la loro disponibilità ad effettuare i turni di sorveglianza, e questo è stato riconosciuto ed apprezzato; ma il vero sforzo era di non disperdere quell’esperienza di volontariato, quell’energia di volersi mettere al servizio degli altri.
Quello è stato il punto di partenza, recuperare il valore della solidarietà, la voglia di proporre e di costruire una nuova realtà per la nostra comunità martignanese.
Da allora quasi un anno è passato, e nonostante molte difficoltà (e molte ce ne saranno ancora) non posso che essere orgoglioso di tutte le persone che mi hanno aiutato a realizzare questo progetto e a far comprendere che la nostra unica finalità era quella di mettere il nostro tempo libero al servizio della comunità in caso di eventi alluvionali.
Il mio progetto non si fermava qui, la realizzazione dell’idea di volontariato come scelta di vita, come alternativa al puro materialismo individualistico doveva essere fatta capire agli associati; per questo motivo abbiamo scelto di prestare la nostra assistenza ai Giochi Regionali per Disabili.
Un altro obiettivo era quello di fare recuperare la consapevolezza che l’ambiente in cui noi tutti viviamo è fondamentale per la nostra esistenza e che ogni azione fatta contro l’ambiente, in nome di un interesse contingente, non fa che danneggiare noi stessi e i nostri figli; per questo la pulizia delle golene del casalasco è stato un forte segnale in tal senso.
Ora noi siamo un gruppo unito con obiettivi comuni, impegnato in una formazione continua, ma aspettiamo chiunque creda che i valori che noi proponiamo siano importanti per una vita in cui essere volontari sia un momento di realizzazione personale.
Grazie ancora a tutti quelli che ci hanno sostenuto.
Maurizio Stradiotti

mercoledì 12 dicembre 2001

Un'esperienza speciale

Foto di gruppo alla fine della manifestazione.
“Aquile: non solo protezione civile, ma anche angeli custodi dei disabili”. Questo il titolo del quotidiano “La Provincia” del 30 maggio 2001. Ben detto! La protezione civile non ha il solo compito di monitoraggio e protezione del territorio: può svolgere anche un ruolo significativo nel sostegno morale alle persone bisognose.
Il 25 e 26 maggio una ventina dei nostri associati hanno supportato l’opera di coordinamento, vigilanza e assistenza nell’ambito della manifestazione svoltasi a Cernusco sul Naviglio (MI) chiamata “Special Olympics”, una competizione non agonistica per ragazzi disabili nella quale le discipline si rifacevano a quelle olimpioniche. In collaborazione con la protezione civile di Cernusco sul Naviglio, che ci ha offerto il luogo dove pernottare, il primo giorno abbiamo prestato assistenza alle gare di corsa. La grinta con la quale questi ragazzi gareggiavano era impressionante: la foga, la voglia di vincere, non per le simboliche medaglie, ma solo per dire “posso farcela anch’io”!
La sera, prima di dormire, ci siamo raccontati le nostre impressioni e le emozioni raccolte: ricordo quel ragazzo, solo a gareggiare in una disciplina, ma alla fine della gara esultante come il primo di 100 atleti. È stata una scena che ha colpito parecchi di noi.
Il giorno successivo siamo stati raggiunti da altri volontari della nostra associazione: era il turno delle gare di nuoto. Noi delle “Aquile” eravamo distribuiti attorno alla piscina interna, sempre vigili e pronti ad intervenire per qualsiasi evenienza. Una signora a metà mattino si è sentita poco bene e si è rivolta ad uno dei nostri che dopo averla soccorsa l’ha accompagnata all’autoambulanza: tutto ok, era solo un calo di pressione. Penso che anche il più piccolo soccorso fatto per il bene altrui, senza pensare a ricompense o ad elogi, sia un gesto d’umanità grandissimo.
La giornata è poi proseguita per il meglio tra le grida di vittoria e le facce sconsolate dei perdenti nella disciplina ma comunque vittoriosi nella vita.
Ce ne siamo tornati da Milano esausti, ma veramente felici per avere assistito ad una così grande scuola di vita.
Speriamo di poter ripetere questa bella esperienza anche nei prossimi anni, fiduciosi della partecipazione di un maggior numero di volontari.
Guglielmo e Stefano Rossolini

“Che io possa vincere,
ma se non riuscissi,
che io possa tentare
con tutte le mie forze”
(Giuramento degli atleti Special Olympics)

martedì 11 dicembre 2001

"Un disastro nella lanca"

Un mezzo agricolo messo a disposizione da un volontario.
Uno dei primi interventi che ci è sembrato doveroso affrontare è stata la pulizia dei nostri argini e della zona golenale, tanto devastati dopo la piena dell’Ottobre 2000.
Sabato 31 Marzo 2001 – All’inizio l’operazione ci era sembrata fattibile, non ci aspettavamo di certo di trovarci di fronte ad uno spettacolo così desolante e deludente: agli innumerevoli rifiuti portati dalla furia delle acque si sono aggiunti anche quelli portati dall’inciviltà e dalla stupidità dei soliti ignoti. Alla mattina siamo partiti in una decina, diretti verso il “budri”. Il numero ridotto era in un certo senso “programmato”: ci servivano poche persone ma con la giusta esperienza, visto che l’area da ripulire era limitata ma impervia; senza l’aiuto di alcuni amici esterni all’associazione non saremmo mai riusciti a ripescare i rifiuti sparsi nella lanca: bidoni, frigo e rottami vari, anche già interrati da tempo.
La prima parte della pulizia ci aveva già affaticati a sufficienza, ma al pomeriggio, dopo una rapida pausa pranzo, ci siamo ritrovati in più di quaranta volontari ai piedi dell’argine maestro; quello che più ci ha fatto piacere è stato vedere parecchi genitori con i propri figli cimentarsi nell’opera di pulizia. Vedere l’entusiasmo dimostrato soprattutto dai più piccoli ci ha motivato ulteriormente. Per tutto il pomeriggio c’è stato un viavai di trattori (sono stati messi gentilmente a disposizione circa una decina di carri agricoli) ma soprattutto di gente che, sacchi alla mano, si è data da fare per raccogliere il possibile e l’impossibile. E così abbiamo recuperato ruote di trattori, latte piene di benzina e oli esausti… insomma, tutto il “buono” che il Po (e non solo) ha saputo offrirci.
Nessuno di noi aveva mai preso parte ad un intervento del genere, ma grazie ai consigli di alcuni agricoltori e cacciatori siamo convinti di aver comunque svolto un discreto lavoro.
Alla sera il piazzale antistante il cimitero era colmo dei rifiuti faticosamente raccolti. Tutti noi – associati e non – stanchi ma soddisfatti ci siamo poi ritrovati tutti insieme per una spaghettata in sala civica.
Sperando di aver dato il buon esempio per il futuro contiamo sull’appoggio di tutti quelli che ci hanno aiutato e di quanti vorranno unirsi al nostro gruppo. Con rammarico, a distanza di un anno, ci sembra giusto segnalare che gli episodi di vandalismo ecologico non sono cessati, e stavolta non certo per colpa del nostro fiume. Un mesetto fa infatti alcuni nostri volontari in ricognizione periodica nella zona golenale hanno rinvenuto numerosi fogli di eternit (materiale altamente tossico e difficile da smaltire) grossolanamente nascosti da un telo e da alcuni arbusti. Ci interessa far sapere ai responsabili di tale gesto che non ci fermeremo al solo recupero del materiale incriminato, ma che svolgeremo una più attenta e capillare opera di controllo, intenzionati a segnalare all’autorità competente ogni abuso. Non è giusto che per la scarsa intelligenza e per l’incoscienza civica di qualche sciagurato ne vada di mezzo tutta la collettività: speriamo che il lettore si renda conto che preservare il proprio territorio significa tutelare la propria salute.

lunedì 10 dicembre 2001

Per quelli che ancora non ci conoscono...

Foto di gruppo delle “Aquile” in azione durante il servizio di assistenza al “I Enduro del Casalasco” organizzato dal Motoclub “A. Bergamonti” di Gussola.
La nostra associazione di protezione civile “Le Aquile Oglio-Po” è nata dopo la tragica alluvione dell’Ottobre 2000 e dopo aver constatato la carenza di una struttura del genere nel territorio in cui viviamo quotidianamente.
Siamo ormai in più di quaranta amici armati di buona volontà e di amore per la propria terra, tutte persone che prestano gratuitamente il loro servizio non limitandosi alla tutela dell’ambiente: rilevante ad esempio è stata la partecipazione alle olimpiadi per i disabili a Milano.
Uno dei primi ostacoli da superare è stata la diffidenza di molta gente, che ci vedeva come un gruppo giovane e perciò inesperto e inadatto agli scopi che ci eravamo prefissi: non è stato un anno facile e non abbiamo vissuto sugli allori, questo è un dato di fatto; per tante soddisfazioni ci sono stati anche tanti punti di ripensamento e momenti di difficoltà. L’importante è far sapere con tutta la nostra forza che non siamo rimasti al punto di partenza: in questo anno che ci stiamo per lasciare alle spalle abbiamo dato prova delle nostre capacità, non dandoci un momento di tregua. Nonostante gli enormi sforzi, le diffidenze non sono mai mancate. Probabilmente tanti si sarebbero scoraggiati di fronte all’indifferenza di tanta gente, ma grazie alla solidità del nostro gruppo siamo andati avanti “a testa bassa”, riuscendo a coinvolgere nuove forze e creando attorno a noi un alone di interesse generale.
A noi fa sicuramente piacere che i giornali locali di tanto in tanto ci diano spazio sulle loro pagine, ma ci entusiasma ancora di più vedere la partecipazione della gente alle nostre iniziative, la pacca sulla spalla da parte di un contadino o di un cacciatore che si complimenta con noi e che ci esorta ad andare avanti. È proprio il contatto con la nostra gente che ci dà gli stimoli per andare avanti.
C’è da dire che senza una guida non saremmo partiti, e un po’ per caso e un po’ per fortuna abbiamo incrociato un certo signor Maurizio Stradiotti. All’inizio nessuno di noi lo conosceva bene, e nessuno ce ne aveva mai parlato in termini molto entusiastici…
A distanza di un anno possiamo garantire che se non ci fosse stato lui non saremmo arrivati fino a qui. Del resto era impensabile riuscire a sviluppare e a mettere insieme tutta quella rete di competenze in mano ad un gruppo di giovani come noi, certo volenterosi, ma non in grado di tenere la contabilità o di gestire pratiche burocratiche. È vero che fino ad ora non abbiamo avuto grandi somme da amministrare, ma quel poco che siamo riusciti ad ottenere sappiamo che va gestito con trasparenza e con oculatezza; per quanto riguarda poi le pratiche burocratiche, abbiamo sofferto non poco le difficoltà collegate all’apertura di un’associazione: la legge è uguale per tutti, ma quanto è noiosa certe volte! Inoltre il nostro presidente è anche quello che ha “rischiato” di più nel mettersi in gioco: quanti lo avrebbero fatto al suo posto? Un conto è farsi carico di un’organizzazione già esistente, ben avviata e consolidata nel tempo, un altro è partire da zero.
In un anno grazie all’impegno dei nostri associati lo “zero” è diventato un ricordo, le prime assemblee tra sei o sette sprovveduti si sono trasformate poco a poco in un gruppo solido in grado di intervenire seriamente e con le competenze e con mezzi via via sempre più adeguati. I nostri associati anche in questo hanno saputo rispondere oltre che con l’impegno anche mettendosi una mano al cuore e una al portafoglio…
Perciò oggi possiamo far conto su un’attrezzatura, che seppur limitata, ci consente di affrontare le necessità senza troppi problemi: grazie alle offerte che si sono aggiunte abbiamo acquistato tute ad alta visibilità, giacconi trivalenti, proiettori alogeni, funi, teli impermeabili, ricetrasmittenti. Con grande soddisfazione siamo persino riusciti nell’impresa di dotarci di un mezzo 4×4 Land Rover (usato) che sarà il nostro fiore all’occhiello: ogni lira spesa ci è costata sacrificio, e anche se a molti farà sorridere vedere un “catorcio” circolare, beh, sappiate che noi ne andremo orgogliosi! Questo mezzo ci permetterà di monitorare la zona golenale segnalando infrazioni (ad esempio lo scarico abusivo di rifiuti) e di operare con più tranquillità nelle zone più disagiate nelle quali normalmente non si potrebbe accedere con le nostre già tartassate utilitarie.
Le offerte e gli autofinanziamenti purtroppo non ci consentiranno di aumentare le nostre capacità al servizio della collettività, per questo abbiamo richiesto la collaborazione di varie istituzioni: il Comune di Martignana di Po ci ha concesso in gestione, quando ne abbiamo avuto bisogno, le sue attrezzature (dal semplice badile al trattore!)
Ma ancora questo non ci basta: per migliorare abbiamo bisogno dei consigli della gente che ne sa più di noi e che speriamo potrà darci il suo contributo superando le diffidenze e le divergenze che fino ad ora ci hanno tenuti lontani. Stiamo lavorando per cercare di arricchire la nostra comunità, e abbiamo veramente bisogno di ognuno di voi.

domenica 9 dicembre 2001

Le Aquile on line

Ebbene sì, anche “Le Aquile”, nel loro piccolo, sono entrate nel novero delle associazioni che possono disporre di un loro sito internet sul quale gli utenti della rete possono essere costantemente aggiornati sulle iniziative del nostro gruppo e consultare un nutrito archivio contenente foto e articoli della nostra breve ma proficua attività.
Il sito (www.leaquileogliopo.it) si apre su una schermata generale che illustra tutte le sezioni (Home, Statuto e regolamento, Direttivo, Notiziario, Difesa ambiente e animali, Articoli, Foto, Benemerenze, Aiutaci, Contattaci e Link). Da questa pagina con un semplice “clic” si può navigare con estrema semplicità da una pagina all’altra.
Di sicuro interesse è la sezione “Foto”, nella quale potrete trovare alcune suggestive immagini della grande piena del 2000 e tante altre foto che documentano gli interventi che in questo anno abbiamo svolto.
La realtà di Internet ha anche permesso alla nostra associazione di ampliare i contatti, di informarci sulle normative inerenti al mondo del volontariato e di condividere esperienze e progetti con associazioni analoghe in tutta Italia.
Un ringraziamento particolare alla Cassa Padana che ci ha inserito gratuitamente nel proprio portale “Popolis”.
Per qualsiasi informazione, consiglio, critica o suggerimento potete anche contattarci tramite il nostro indirizzo di posta elettronica:
info(chiocciola)leaquileogliopo.it.

sabato 8 dicembre 2001

Una storia del Po

Nel 1996 vivevo e lavoravo a Milano. Nell’ottobre dello stesso anno sono andato in pensione e sono fuggito dalla pazza folla e dalla lucida follia della grande metropoli. Piano piano ho scoperto Martignana, i suoi tempi, la sua gente e il suo fiume. La primavera precedente, come si dice qui, era uscito il Po, e ricordo la telefonata del fratello di mia moglie “Lina, vieni a casa, è uscito il Po”. Io da buon milanese, lontano da questa realtà dicevo “Cosa fai là, tieni fermo il fiume?”
La domenica successiva sono venuto a Martignana e mi sono reso conto del grande pericolo che si correva. A mezzanotte con moglie e cani sono andato sull’argine. Una scena angosciante e affascinante allo stesso tempo. Un vento strano, alberi sradicati che scivolano silenziosi sull’acqua, tetti di cascinali che spuntano spettrali. Dieci metri di argine e la volontà di tanti piccoli uomini che vanno su e giù con le lampade per contrastare la rabbia del grande fiume. Mi è tornata in mente la telefonata “Lina, vieni a casa”. Una volontà in più da porre contro il Po.
17 ottobre 2000. Il grande fiume è arrabbiato con noi. È offeso e vuole le nostre scuse. In tre giorni è uscito tre volte. Martignana chiama i suoi volontari. Questa volta ci sono anch’io, ormai integrato nel contesto. Imparo parole nuove, esondazione, idrometro, golena. Si è rotto l’argine di…, si è allagata la cascina di…, nomi che non conosco. Il turno di giorno consiste nel controllare che non si formino fontanazzi. Ci sono delle sortie ma quelle non sono pericolose. I prati intorno a San Serafino sono allagati e la chiesetta sembra un isolotto. Il turno di notte è più angosciante ma più, se posso dirlo, romantico. Siamo sulla discesa della discarica, c’è un buio pesto e noi con un cavalletto che spostiamo ogni mezz’ora controlliamo l’alzarsi del fiume. Arriva un giovanotto con un gippone e ci porta i dati idrometrici della giornata. Mezzanotte m. 7,97; una m. 8; due m. 7,99; tre m. 8,01. Come se il fiume respirasse prima di ritirarsi e darci il suo perdono. C’è l’anziano in bicicletta che viene a trovarci. Appoggia il piede a terra, il sedere sulla sella, le braccia incrociate sul manubrio. “Mi ricordo nel ‘51… Si, c’ero anch’io… Il mio povero papà mi raccontava…”
Tante piccole storie del Po. Le lampade creano ombre strane. Mi sono venuti in mente i film di Don Camillo. Poi due a due riprendiamo i nostri giri di ronda. Rumori, ombre, una sciabolata di luce sull’acqua. Una roulotte che galleggia in senso inverso al corso del fiume. Fenomeno strano. Una scia nell’acqua, è una nutria grossa come un cane. Dei guaiti, sono cagnolini abbandonati in una cascina allagata che il giorno dopo in barca siamo andati a salvare. Si torna. La nostra postazione è lo scuolabus del paese. Un panino, un bicchiere di vino, chiacchiere di paese, pettegolezzi, si parla di donne, si sorride, ma soprattutto si parla piano per non disturbare il grande fiume. Di guardia al cavalletto ti accorgi che quando l’acqua sale i vermi scappano, nel loro piccolo anche loro ci tengono a vivere, ma c’è qualcuno che li raccoglie in una bottiglia per andare a pescare. M. 8,01, il massimo mai raggiunto.
Il fiume comincia a calare. Albeggia. Comincia un nuovo giorno. Passa il giovanotto con il gippone. Tutti a casa! È finita l’emergenza. Da monte a valle fino al mare ogni cento metri c’è una storia. Storie che il fiume raccoglie per ascoltarle mentre riposa, fino a che non lo facciamo arrabbiare di nuovo.
Il Po ci ha avvisato: “Vi voglio bene, ma non fatemi più del male, potrei non potervi perdonare”. E qui nascono “Le Aquile Oglio-Po”. Le prime divise, la pulizia degli argini, la sorveglianza in varie manifestazioni, il corso di pronto soccorso, la tinteggiatura dell’asilo, l’esercitazione con le radio, i nuovi giacconi. Tutto ciò per far capire all’amico Po che anche noi gli vogliamo bene e che cercheremo di impedire che lo offendano.
Ma questa è un’altra storia...
Mariano Marcheselli

venerdì 7 dicembre 2001

Attività di formazione: corso di primo soccorso

Nel maggio di quest’anno una quindicina di volontari hanno partecipato al corso di pronto intervento sanitario organizzato dall’Associazione “Padana Soccorso” di S.Giovanni in Croce. Tale corso era tenuto principalmente dal Dottor Ceretti, medico soccorritore della “Padana Soccorso” stessa. Le nostre “Aquile” hanno partecipato a 10 lezioni teoriche e pratiche nelle quali sono stati insegnate tutte quelle tecniche e quelle nozioni fondamentali da conoscere per prestare il primo intervento al bisognoso: cenni di anatomia e fisiologia, rilevamento dei parametri vitali, vari tipi di respirazione di soccorso (bocca-bocca oppure con pallone autoespandibile), rianimazione cardiaca, comportamento in caso di traumi…
Alla fine delle lezioni si è dovuto sostenere un esame teorico e pratico: quiz a 30 domande, prove di rianimazione cardiaca e respiratoria con manichino elettronico, applicazione collarino e controllo pressione sanguigna.
Oltre alla soddisfazione personale per il superamento dell’esame con il conseguente ottenimento del diploma di soccorritore per il primo soccorso resta l’arricchimento della propria preparazione al fine di essere pronti nell’intervento in casi di emergenza di protezione civile.
Il primo passo prima di intraprendere azioni di soccorso è una formazione attenta, per evitare di arrecare danni oltre quelli già accaduti e per non essere di intralcio sulla scena dell’emergenza.
La perfetta organizzazione e il coordinamento delle forze è fondamentale per la riuscita dell’intervento, e si ottiene con la preparazione teorica e pratica di tutti i soccorritori.

giovedì 6 dicembre 2001

Quello che abbiamo fatto

DA QUANDO SIAMO NATI (3 MARZO 2001)
  • 09 Marzo 2001 Organizzazione della manifestazione «Troviamoci dopo la piena» – consegna attestati ai volontari che hanno effettuato i turni durante la piena
  • 25 Marzo 2001 Organizzazione in collaborazione con altre associazioni della «Festa dell’Anziano»
  • 30 Marzo 2001 Realizzazione e pubblicazione del Sito Internet dell’associazione
  • 31 Marzo 2001 Pulizia della zona golenale e dell’argine maestro di Martignana Po dai rifiuti depositati dal fiume Po durante la piena
  • 7 Aprile 2001 «Puliamo l’Argine Maestro» a Gussola
  • 28 Aprile 2001 Pulizia della «Lanca Gerole» (area protetta) a Torricella del Pizzo
  • 26-27 Maggio 2001 Servizio di assistenza e controllo alla manifestazione «Special Olympics - Giochi Regionali 2001», Pioltello – Cernusco sul Naviglio – Brugherio
  • 3 Giugno 2001 Servizio di assistenza e controllo alla passeggiata podistica «Attraverso il Parco Golena del Po» organizzata in collaborazione con l’Ente Parco «Golena del Po» di Casalmaggiore
  • 7 Maggio - 7 giugno 2001 Frequenza al corso di Primo Soccorso organizzato dall’associazione «Padana Soccorso» di S.Giovanni in Croce
  • 7 Giugno 2001 «Campagna antifumo» (in collaborazione con altre associazioni): incontro pubblico presso la Sala Civica di Martignana Po
  • 24 Giugno 2001 Organizzazione e servizio di controllo alla «1a Festa delle Associazioni Sportive e di Volontariato»
  • 28 Giugno - 1 Luglio 2001 Servizio di controllo e prevenzione alla «Fiera di Ragazzola» (PR), in collaborazione con il gruppo di Protezione Civile di Zibello (PR)
  • 1 Luglio 2001 «Modena City Ramblers» in tour a Casalmaggiore – servizio di controllo
  • 4-6 Luglio 2001 Consegna composter (raccolta differenziata) alle famiglie martignanesi
  • 15 Luglio 2001 Tinteggiatura locali della scuola materna di Martignana di Po
  • 8 Settembre 2001 Servizio di controllo e vigilanza alla manifestazione «Cantando sotto le stelle – 2a Edizione»
  • 23 Settembre 2001 Partecipazione alla «Festa del Volontariato» a Cremona
  • 13 Ottobre 2001 Partecipazione all’Esercitazione Nazionale di Protezione Civile «Po 2001»
  • 14 Ottobre 2001 Servizio di assistenza alla gara motociclistica «I Enduro del Casalasco» a Gussola
  • 20 Ottobre 2001 Acquisto fuoristrada Land Rover usato e di 20 nuovi giacconi ad alta visibilità per attività di protezione civile
  • 31 Ottobre - 4 Novembre 2001 Vigilanza notturna alla fiera di Casalmaggiore

mercoledì 5 dicembre 2001

...e quello che faremo

Il nostro impegno per il 2002 si formalizzerà soprattutto nello svolgimento del primo corso di protezione civile per volontari, che per problemi burocratici non abbiamo potuto organizzare quest’anno; si amplierà la dotazione di mezzi a disposizione dell’associazione ed in particolare si acquisterà un carrello tenda, come supporto logistico nei vari interventi che ci vedranno impegnati, e una tenda da campo per emergenze particolari.
Anche l’acquisto di un gommone e relativo carrello per il trasporto è nei nostri obiettivi, sarà molto utile nei casi di alluvione per effettuare recuperi di persone ed attività di anti-sciacallaggio in golena.
Non ci dimenticheremo che il nostro secondo intento è la salvaguardia dell’ambiente e per questo ripeteremo le attività di pulizia della golena dai rifiuti, sensibilizzeremo le amministrazioni pubbliche sul grande patrimonio che può essere il nostro territorio e cercheremo di proporre attività che lo valorizzino, fra le quali sicuramente ci sarà una sistemazione, in collaborazione con l’associazione cacciatori, della via che conduce a Po nel territorio di Martignana con relativo posizionamento di cartelli informativi, cestini portarifiuti e di qualche panchina.
Ci impegneremo in attività di volontariato verso i più deboli, ritorneremo a compiere il servizio ai giochi per i disabili e cercheremo di portare il nostro aiuto non solo alla manifestazione regionale ma anche a quella nazionale. Cercheremo pure di prendere contatti con realtà associative locali per valutare una possibile collaborazione.
Anche in paese si stanno programmando alcune attività per mettere al servizio della comunità il nostro tempo libero.

sabato 27 gennaio 2001

Aquile della Golena

E' nato un nuovo gruppo di protezione civile. Uomini e mezzi per emergenze tipo alluvione.

MARTIGNANA DI PO - Il 2001 ha portato all'intero territorio casalasco un regalo molto importante: la nascita della sezione Oglio-Po dei Volontari di protezione civile "Le Aquile". Il nome non è casuale, ma indica l'affiliazione ad un'associazione nazionale senza scopo di lucro sorta a Napoli nel 1995 che ha sedi territoriali in Campania, Calabria, Sicilia e Piemonte e che ha svolto numerose attività in tutta Italia e non solo (Albania e Kosovo, ad esempio). Presidente e responsabile della nuova organizzazione di volontariato, che ha sede a Martignana in via Libertà 52, è Maurizio Stradiotti.
Del gruppo fanno già parte una quindicina di giovani, non solo martignanesi, ma anche di Casalmaggiore e di Colorno. Martedì scorso, 23 gennaio, si è tenuta l'assemblea costituente con l'elezione del primo consiglio direttivo. Ma l'intenzione è di tenere una nuova assemblea con relative nuove elezioni più avanti, quando gli iscritti saranno più numerosi. «Dopo l'alluvione - spiega Stradiotti - è partita l'idea di creare un gruppo di protezione civile comunale, con un po' di preparazione e mezzi per affrontare situazioni del genere». Cinquantacinque persone, durante la piena del Po, hanno partecipato attivamente alle ronde, ma «a mani nude», senza una barca, senza vestiario adatto, senza un coordinamento preesistente. Di qui la voglia di organizzare una realtà stabile e preparata.
«L'idea del gruppo comunale - continua Stradiotti - è stata però scartata, in modo da coinvolgere tutta la zona del Casalasco. E se abbiamo scelto di collocare la sede a Martignana è solo perché il locale non ci costa niente. Abbiamo contattato diverse associazioni per avere informazioni su come fare a partire e l'organizzazione "Le Aquile" è stata quella più disponibile ad aiutarci.
E' una struttura abbastanza grossa con una vasta esperienza di protezione civile». L'obbiettivo è quello di «mettere insieme uomini e mezzi che restino a disposizione del territorio». Il presidente dell'associazione di Martignana spiega che quest'anno, per iniziare, si punta tutto sulla formazione degli iscritti: «Stiamo seguendo il corso sulla golena del Po e a metà anno si cercherà di organizzare un corso specializzato della protezione civile in modo da creare un gruppo di persone preparate».
Il gruppo dovrà attrezzarsi con vestiario, mezzi ricetrasmittenti, una base logistica da posizionare, in caso di alluvione, sull'argine maestro, come centro operativo, punto di ristoro e locale di deposito delle attrezzature. Serviranno gruppi elettrogeni, fari, un gommone, un fuoristrada da pick up, ma anche un computer e una stampante. «Siamo consapevoli - afferma Stradiotti - che bisogna restare con i piedi per terra, fare un passo alla volta. Ci vuole tanto impegno, all'inizio. Bisogna istruirsi e avere pazienza, per preparare una squadra pronta a muoversi in caso di emergenza, anche fuori dal Casalasco, e all'estero, se necessario. Ma per arrivare a quel punto servirà tempo, almeno un anno». Un aspetto rilevante, infine, cui Stradiotti tiene davvero molto: «Vogliamo collaborare con tutte le organizzazioni presenti sul territorio. Le contrapposizioni non servono a nessuno, in questo settore».

Articolo di Davide Bazzani tratto dal quotidiano di Cremona e Crema "La Provincia"