martedì 11 dicembre 2001

"Un disastro nella lanca"

Un mezzo agricolo messo a disposizione da un volontario.
Uno dei primi interventi che ci è sembrato doveroso affrontare è stata la pulizia dei nostri argini e della zona golenale, tanto devastati dopo la piena dell’Ottobre 2000.
Sabato 31 Marzo 2001 – All’inizio l’operazione ci era sembrata fattibile, non ci aspettavamo di certo di trovarci di fronte ad uno spettacolo così desolante e deludente: agli innumerevoli rifiuti portati dalla furia delle acque si sono aggiunti anche quelli portati dall’inciviltà e dalla stupidità dei soliti ignoti. Alla mattina siamo partiti in una decina, diretti verso il “budri”. Il numero ridotto era in un certo senso “programmato”: ci servivano poche persone ma con la giusta esperienza, visto che l’area da ripulire era limitata ma impervia; senza l’aiuto di alcuni amici esterni all’associazione non saremmo mai riusciti a ripescare i rifiuti sparsi nella lanca: bidoni, frigo e rottami vari, anche già interrati da tempo.
La prima parte della pulizia ci aveva già affaticati a sufficienza, ma al pomeriggio, dopo una rapida pausa pranzo, ci siamo ritrovati in più di quaranta volontari ai piedi dell’argine maestro; quello che più ci ha fatto piacere è stato vedere parecchi genitori con i propri figli cimentarsi nell’opera di pulizia. Vedere l’entusiasmo dimostrato soprattutto dai più piccoli ci ha motivato ulteriormente. Per tutto il pomeriggio c’è stato un viavai di trattori (sono stati messi gentilmente a disposizione circa una decina di carri agricoli) ma soprattutto di gente che, sacchi alla mano, si è data da fare per raccogliere il possibile e l’impossibile. E così abbiamo recuperato ruote di trattori, latte piene di benzina e oli esausti… insomma, tutto il “buono” che il Po (e non solo) ha saputo offrirci.
Nessuno di noi aveva mai preso parte ad un intervento del genere, ma grazie ai consigli di alcuni agricoltori e cacciatori siamo convinti di aver comunque svolto un discreto lavoro.
Alla sera il piazzale antistante il cimitero era colmo dei rifiuti faticosamente raccolti. Tutti noi – associati e non – stanchi ma soddisfatti ci siamo poi ritrovati tutti insieme per una spaghettata in sala civica.
Sperando di aver dato il buon esempio per il futuro contiamo sull’appoggio di tutti quelli che ci hanno aiutato e di quanti vorranno unirsi al nostro gruppo. Con rammarico, a distanza di un anno, ci sembra giusto segnalare che gli episodi di vandalismo ecologico non sono cessati, e stavolta non certo per colpa del nostro fiume. Un mesetto fa infatti alcuni nostri volontari in ricognizione periodica nella zona golenale hanno rinvenuto numerosi fogli di eternit (materiale altamente tossico e difficile da smaltire) grossolanamente nascosti da un telo e da alcuni arbusti. Ci interessa far sapere ai responsabili di tale gesto che non ci fermeremo al solo recupero del materiale incriminato, ma che svolgeremo una più attenta e capillare opera di controllo, intenzionati a segnalare all’autorità competente ogni abuso. Non è giusto che per la scarsa intelligenza e per l’incoscienza civica di qualche sciagurato ne vada di mezzo tutta la collettività: speriamo che il lettore si renda conto che preservare il proprio territorio significa tutelare la propria salute.

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