giovedì 23 dicembre 2010

La Penna 2010 e calendario 2011

Difficile “aprire” questa edizione un po’ diversa dal solito del nostro notiziario natalizio, che quest’anno “chiude” i dieci anni di vita che compiremo nel 2011. Allo stesso modo non è stato facile condensare dieci anni di vita ed emozioni (personali e di gruppo) in dodici pagine di calendario senza farsi scoraggiare dalla paura di dimenticare qualcuno o travisare qualcosa. E soprattutto non è affatto facile trovare le parole in un momento come questo, in cui il volontario e amico Mariano ci lascia, dopo essere stato per dieci lunghi anni grande esempio di Servizio, quello con la “S” maiuscola, quello che mi piace considerare “vero”, perché donato con disponibilità, gratuità ed entusiasmo.

domenica 12 dicembre 2010

Ciao Mariano

L'Organizzazione Nazionale Volontari di Protezione Civile
"Le Aquile" Sezione "Oglio-Po"
partecipa al dolore della famiglia per la perdita
del volontario Mariano Marcheselli.

martedì 7 dicembre 2010

Un anno dopo

Siamo qui a raccontare cosa è successo da un anno a questa parte. Diversi corsi e stage di aggiornamento sono stati fatti per migliorare sempre più le nostre conoscenze sul mondo cinofilo e per poterle trasmettere al meglio ai nostri allievi.
A inizio anno abbiamo tenuto un corso di formazione per esporre il nuovo metodo di ricerca e ribadire l’importanza che diamo ai volontari logistici nella fase dell’emergenza. Un incontro molto costruttivo sia per i logistici, che hanno così ben chiaro come potersi muovere, sia per noi che avendo piena fiducia di loro possiamo concentrarci meglio sui cani. Tutti insieme possiamo lavorare (cercare) su una vasta area, collaborando in modo sereno. Ne abbiamo avuto la conferma su una ricerca fatta a Gussola. Dopo una giornata di lavoro e alcune ore passate al campo di addestramento cinofilo, arriva la chiamata per un’emergenza reale: un bimbo non è tornato a casa finita la scuola. Un salto a casa per recuperare lo zaino e via di corsa. Arrivati in piazza a Gussola ci si è resi subito conto che molti civili si sono prestati nella ricerca del ragazzo. Parlando con Maurizio, il coordinatore di questa piccola emergenza, si è deciso immediatamente come agire: i logistici e i civili avrebbero perlustrato il paese, mentre i cinofili la zona golenale. Quest’ultima, essendo molto vasta e fatta di fossi, lanche e cespugli, poteva essere un valido nascondiglio alla vista dell’occhio umano, ma non al fiuto dei nostri cani. Con noi si sono uniti 4 volontari che avevano ben chiaro come agire in questa situazione. Si è continuata la ricerca anche quando la luce del sole ci ha lasciato, continuando con torce fino a quando, verso le 21, ci hanno comunicato via radio che il ragazzo era stato ritrovato sano e salvo. Tornati in piazza per salutarsi e complimentarsi per la buona riuscita dell’operazione, a mente serena ci siamo resi conto che il lavoro dei nostri cani è stato impeccabile, in quanto nonostante ci fossimo trovati in una zona ricca di selvaggina non hanno mai tentato di mettersi al suo inseguimento.

mercoledì 1 dicembre 2010

L’amore del prossimo non può essere delegato...

Come sempre rispondo molto volentieri all’invito di “scrivere qualcosa” su “La Penna” in occasione delle feste natalizie. Questo anno però cedo altrettanto volentieri la parola nientemeno che a Benedetto XVI: nel suo discorso rivolto ai dirigenti, al personale e ai volontari della Protezione civile italiana, ricevuti in udienza il 6 marzo 2010 troviamo spunti profondi e interessanti che, di vero cuore vogliamo trasformare in augurio riconoscente per ciascuno.
Don Luigi


Cari amici,
(...) Avete voluto ripercorrere l’attività svolta dalla Protezione civile negli ultimi dieci anni, sia in occasione di emergenze nazionali e internazionali, sia nell’attività di supporto a grandi e particolari avvenimenti. Come non ricordare, a tale proposito, gli interventi a favore dei terremotati di San Giuliano di Puglia e, soprattutto, dell’Abruzzo? Io stesso, visitando, nell’aprile scorso, Onna e L’Aquila, ho potuto constatare di persona con quanto impegno vi siete prodigati per assistere coloro che avevano perduto i propri cari e le abitazioni. Mi sembrano appropriate le parole che vi rivolsi in quella occasione: «Grazie di ciò che avete fatto e soprattutto dell’amore con cui l’avete fatto. Grazie dell’esempio che avete dato» (Discorso nell’incontro con i fedeli e il personale impiegato nei soccorsi, 28 aprile 2009). E come non pensare con ammirazione ai tanti volontari e volontarie che hanno garantito assistenza e sicurezza alla folla sterminata di giovani, e non solo, presente all’indimenticabile Giornata mondiale della gioventù del 2000, o venuta a Roma per l’ultimo saluto al Papa Giovanni Paolo II?