sabato 13 dicembre 2003

Un anno di corsa

Un anno fa scrivevo “fatti, non parole!”, e mai come nel 2003 questa mia esortazione si è realizzata; tutti i volontari si sono impegnati a partecipare attivamente alle attività proposte dall’Associazione, sacrificando il proprio tempo libero, o meglio, donandolo agli altri.
Il vortice di attività che ci ha coinvolto, che potete vedere in dettaglio nell’ultima pagina, ci ha fatto comprendere quanto sia impegnativo essere volontario di un’associazione di Protezione Civile: non è certo comodo spalare fango per giorni, come abbiamo fatto a Carrara, non è tanto alla moda passare notti in bianco effettuando servizi di sorveglianza a fiere e sagre della zona, ma a noi questo dà soddisfazione, ci riempie di orgoglio.
Eppure sono tutte occasioni nelle quali si incontra gente vera, che ha bisogno di una mano, ma che ti dà anche una mano a capire che spesso le cose più importanti sono quelle che si fanno lontano dalla pubblicità, dagli applausi, dal clamore e anche lontano dalla ricerca a tutti i costi della propria soddisfazione personale: in una parola sola, volontariato significa gratuità, che fa rima con umanità, quella vera però.
Un anziano a Carrara, vedendoci, sporchi di fango, lavorare dalla mattina alla sera in abitazioni non nostre, oltre a dirci grazie, ci ha chiesto: “Perché lo fate?”.
Molte volte me lo sono chiesto anch’io, ma poi mi volto indietro e vedo tutto quello che abbiamo fatto in questi anni, tutti i mezzi, le attrezzature che siamo riusciti ad accumulare e che poi sono serviti per aiutare altre persone, e allora trovo la risposta a quel perché.
La nostra Associazione è aperta a tutti, ma vorrei far capire a chi volesse iscriversi che fare volontariato con noi richiede impegno e costanza, sacrificio, formazione continua, senso di responsabilità, collaborazione e aiuto reciproco.
In due parole: bisogna crederci.
Maurizio Stradiotti

venerdì 12 dicembre 2003

Il Progetto Romania

Negli ultimissimi anni ’90 un gruppo di giovani di un Oratorio di Cremona aderisce alla proposta di “dare una mano” ad una parrocchia cattolica della Romania (nazione cristiana prevalentemente di confessione ortodossa): concretamente, si tratta di andare a Ploiesti – città di circa 250.000 abitanti a 50 Km da Bucarest – ad organizzare l’animazione per bambini e ragazzi – per capirci, si tratta del Grest – ma anche per fare in modo che i giovani amici rumeni si lascino contagiare da quell’insieme di esperienze che noi riassumiamo nel termine “Oratorio”.
Bisogna dire che, un po’ alla volta, le cose si mettono meglio del previsto perché i giovani italiani scoprono che il banalissimo Oratorio non è poi così banalissimo per la crescita delle persone, ma anche perché si accorgono che estate (e inverno) dopo estate e viaggio dopo viaggio, nascono e si consolidano delle amicizie, si condividono esperienze diverse, si crea un reciproco scambio italo/rumeno utile e costruttivo.
E così superiamo la soglia del terzo millennio, quando accadono due episodi che ci fanno capire il perché di tutta questa premessa.
Il primo episodio è il degno proseguimento della storia precedente ed è molto semplice: la parrocchia di Ploiesti vuole costruire un Oratorio! Finora, infatti, le attività venivano ospitate in luoghi di fortuna; ora ci si rende conto che è giunto il momento per avere un ambiente adatto, che può diventare punto di riferimento non solo per i ragazzi e i giovani della parrocchia cattolica (che è unica in tutta la città e conta circa 1500 componenti), ma per tante altre persone – famiglie, adulti, anziani, cattolici e non – rispondendo così ad una forte esigenza sociale.
Chiunque capisce al volo, senza tanti preamboli, che la prima enorme difficoltà è quella finanziaria.
Ma qui inseriamo il secondo episodio, apparentemente senza un enorme collegamento logico con tutta la vicenda: nell’ottobre 2002 il prete dell’Oratorio di cui si diceva all’inizio è trasferito come parroco a Martignana, e, sebbene intimidito e frastornato da tante novità, non riesce e non vuole dimenticare del tutto le faccende rumene.
Quello che dopo è accaduto è cosa nota: ci riferiamo all’estrazione dei biglietti della lotteria di domenica 7 settembre u.s. ma, soprattutto – e questo è l’aspetto meno vistoso ma, come spesso accade, più importante –, ci riferiamo alla risposta cordiale e disponibile di un gruppo di “Aquile” che non si sono tirate indietro di fronte alla possibilità di esprimere un gesto di solidarietà di cui hanno colto l’importanza e si sono date da fare in modo preciso, veloce ed efficiente.
Forse, l’organizzazione di una lotteria è stato un intervento insolito per le “Aquile”, ma credo che, visto lo scopo, anche questa “operazione” si inserisca a pieno titolo tra le “emergenze” a cui il gruppo è abituato.
Magari qualcuno si sarebbe aspettato di fare qualcosa di più concreto e – perché no? – più impegnativo e pesante per la Romania: ritengo, invece, un segno di vivacità e intelligenza da parte del gruppo l’essere stato capace di “salire su un treno già in corsa” non con la smania di fare quello che sembra più congeniale, ma col desiderio di capire la necessità più urgente adeguandosi poi al servizio: e la raccolta fondi – per la quale la lotteria ha reso circa 18.000 € – quest’anno è stata ed è ancora sicuramente urgentissima.
Adesso l’avventura non è ancora finita: lo sanno bene le “Aquile” che, senza nessun rumore, hanno recuperato vecchi caloriferi per l’Oratorio di Ploiesti; e poi, ce ne sarà ancora, per chi ne avrà voglia!
Mi sembra giusto e bello ringraziare le persone che anche questa volta alle chiacchiere hanno preferito l’impegno concreto ricordandoci che quando si vuole – e quindi si sa collaborare – si riescono a fare davvero tante cose…
Allora… alla prossima!!!
Don Luigi

mercoledì 10 dicembre 2003

Nuova sede per le Aquile

Ringrazio di vero cuore l’Associazione “Le Aquile” che, tramite il suo bollettino d’informazione, mi offre l’opportunità di rivolgermi alla cittadinanza, dandomi la possibilità sia di informare correttamente tutti i cittadini sugli impegni assunti dall’Amministrazione Comunale nei confronti dell’Associazione, come anche di formulare i migliori auguri nell’imminenza delle prossime Festività.
Mi corre altresì l’obbligo di ringraziare tutti i componenti dell’Associazione per l’impegno e la dedizione dimostrati nel loro specifico settore, come pure l’impegno offerto in ogni altro frangente durante il quale hanno dimostrato di risolvere positivamente situazioni di disagio o di effettivo bisogno.
Di fronte a un tale impegno le Amministrazioni Pubbliche, ed in particolare la Nostra, hanno il sacrosanto dovere di proteggere e sponsorizzare ogni Associazione di Volontariato che metta al primo posto dei suoi intenti la protezione di chi si trovi in una situazione di difficoltà.
Come logica conseguenza di questa convinzione, l’Amministrazione Comunale ha deciso di concedere all’Associazione “Le Aquile Oglio-Po” una sede idonea al ruolo che svolge all’interno della nostra società, e del mondo del volontariato in generale.
Si è voluto perciò affidare all’Associazione tutto il locale mansardato dell’immobile di proprietà comunale sino ad oggi chiamato “ex immobile Bozzetti Irma”.
Inoltre, compatibilmente con le disponibilità di bilancio, l’Amministrazione Comunale continuerà ad erogare un contributo finanziario annuo che si spera duraturo nel tempo.
Per parte Sua l’Associazione dovrà impegnarsi a portare a termine diversi lavori di finitura dei locali concessi affinché questi supportino al meglio le necessità e le finalità del benemerito Gruppo di volontariato.
Gli accordi presi in tal senso saranno ufficializzati da un’apposita convenzione che darà all’Associazione la necessaria tranquillità e certezza di potersi dedicare ai propri fini istituzionali, senza l’assillo continuo di una sede precaria o inadatta.
Colgo inoltre l’occasione, (e qui mi ripeto, ma lo ritengo necessario), per rivolgere a tutta la cittadinanza il pressante invito a partecipare, in caso di emergenza alluvionale, ai piani di difesa del nostro paese in modo più massiccio e numeroso di quanto sia avvenuto sino ad oggi.
Ricordiamoci che, in caso di necessità ed emergenza, un cospicuo numero di persone preparate e motivate saprà affrontare il problema con professionalità e sicurezza, certo di poter contare su un ricambio di forze che può pervenire in qualsiasi momento con la stessa capacità e professionalità di chi sta operando in quell’istante.
Sono convinto che l’Associazione saprà accogliere chiunque con la riconoscenza e l’entusiasmo di chi è certo di lavorare senza secondi fini nella difesa e nell’interesse di tutta la nostra Comunità Martignanese.
Il momento mi è propizio per formulare all’Associazione e a tutti i suoi componenti “vecchi e nuovi” i migliori Auguri di un Buon Natale ed un propizio Anno Nuovo.
Il Sindaco
Paolo Sbernardori

Progetto "Golena Sicura": le nuove attrezzature

La Provincia di Cremona ha “ammesso a contributo” il progetto “Golena Sicura”, proposto dall’Associazione e del quale vi avevamo parlato ne “La Penna” del Natale scorso. Il finanziamento concesso ammonta a 5.000,00 €, cifra corrispondente al massimo assegnabile e tale da permettere di coprire il 70% del costo totale del progetto. Vogliamo qui ringraziare nuovamente le aziende e i privati che hanno aiutato economicamente l’Associazione a coprire abbondantemente il rimanente 30%.
Grazie ad alcune economie rispetto a quanto preventivato siamo riusciti, attraverso spese mirate, ad aumentare gli acquisti e a tutt’oggi l’Associazione può disporre di un sempre maggior numero di attrezzature che qui di seguito elenchiamo. L’elenco potrebbe apparire eccessivamente minuzioso e, anzi, pedante, tuttavia ci è sembrato giusto essere il più possibile “trasparenti” e motivare – e motivarci – un utilizzo il più possibile oculato dei fondi e delle offerte che riceviamo.

TENDE DA CAMPO
Sono state acquistate due tende militari Modello 1965 (“ospedale da campo”) appartenute all’Esercito Italiano dal gruppo di Protezione Civile N.O.I.S.E. di Fidenza. Ogni tenda copre un’area di 50 mq circa e può ospitare una dozzina di persone per il pernottamento. Rispetto a quanto preventivato nel progetto (ricordiamo che la scelta d’acquisto era ricaduta su una tenda Ferrino modello Montana 29, del costo di 2.184,00 € ed una superficie coperta di circa 30 mq) l’acquisto delle tende usate ha comportato un forte risparmio economico (sono costate 516,00 € cadauna) ed allo stesso tempo un aumento della superficie totale coperta.
Si è pensato di impiegare parte del denaro risparmiato per dotare una delle due tende di un impianto elettrico e di illuminazione interna a norma con protezione IP65.
Dalle esercitazioni effettuate nei mesi scorsi si è potuto constatare che per il montaggio di una singola tenda è sufficiente un’ora per una squadra composta da 4 volontari.

BARCA A MOTORE
Al posto del gommone è stata acquistata da un privato una barca usata in alluminio dotata di motore di 15 HP di potenza e di carrello per il trasporto. È una barca a fondo piatto leggera (60 kg circa per 3,70 m di lunghezza) e maneggevole, adatta per navigazione fluviale e in acque basse. Può trasportare 4 persone. Al posto dei 2.500,00 € preventivati sono stati spesi 1.550,00 €.

TORRI FARO
Usufruendo di quanto risparmiato per l’acquisto delle altre attrezzature sono state acquistate due torri faro pneumatiche a quattro sfili della ditta Fireco (modelli Star e Primo) per un costo complessivo pari a 1.795,73 € (al posto dei 930,00 € preventivati).
Il modulo fari di ognuna è composto da 4 fari orientabili da 500 W; è predisposto inoltre per il fissaggio di una delle antenne per comunicazioni radio a 43 MHz di cui è dotata l’Associazione. Una volta ripiegata, l’ingombro della torre fari è minimo (sta comodamente nel baule di una macchina).

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (D.P.I.)
Il contributo ha permesso infine di ampliare e completare la dotazione dei capi di vestiario (conformi alla normativa regionale vigente) già in possesso dell’Associazione al fine di tutelare i volontari negli interventi di soccorso e di Protezione Civile.
L’Associazione può mettere a disposizione dei volontari iscritti: t-shirt, polo, pettorine, pile, pantaloni, stivali e giacconi impermeabili trivalenti ad alta visibilità.

APPARECCHIATURE RADIO
Da oltre due anni vengono utilizzati per le comunicazioni radio – con ottimi risultati in termini di efficienza – apparati ricetrasmittenti operanti alla frequenza di 43 MHz: si tratta di una frequenza “riservata”, differente da quella – decisamente più affollata e disturbata – utilizzata dalle “normali” apparecchiature CB. L’Associazione dispone di dieci radio portatili e di tre veicolari.

GRUPPI ELETTROGENI
Il Comune di Martignana di Po ci ha dato in comodato d’uso alcune attrezzature, tra le quali vi sono 2 gruppi elettrogeni alimentati a benzina che possono produrre rispettivamente 3 e 4,2 KWh di corrente.
All’Associazione è stata affidata la loro gestione e manutenzione, affinché siano pronti per l’utilizzo nel momento del bisogno.
L’Amministrazione Comunale ha inoltre recentemente rifornito il magazzino de “Le Aquile” con materiale vario: carriole, pale, badili e sacchi.

IL «MAGIRUS» E «L’EFFIMERA»
«Con grande soddisfazione siamo persino riusciti nell’impresa di dotarci di un mezzo 4×4 Land Rover (usato) che sarà il nostro fiore all’occhiello: ogni Lira spesa ci è costata sacrificio, e anche se a molti farà sorridere vedere un “catorcio” circolare, beh, sappiate che noi ne andremo orgogliosi!» Questo è quanto avevamo scritto ne “La Penna” del Natale 2001. Ormai il nostro “Magirus” lo conoscete bene, chissà quante volte al suo passaggio avrà richiamato la vostra attenzione con i lampeggianti accesi o con il suo inconfondibile clacson...
Ora è dotato anche di un carrello appendice – donato all’Associazione da un privato di Martignana di Po – per mezzo del quale possiamo trasportare le attrezzature più ingombranti che non possono essere poste nell’ampio vano di carico del fuoristrada.
Infine non poteva mancare all’appello il fuoristrada Lada Niva, da noi battezzato “L’Effimera”, appartenuto a Massimo Battistella, uno dei volontari (ora iscritto alle “Aquile” di Borgomanero) che avevamo conosciuto nell’esperienza di Macugnaga dello scorso anno. L’automezzo è stato acquistato da Stradiotti Maurizio e ceduto in comodato d’uso all’Associazione. Lo stesso si occupa anche del pagamento annuale dell’assicurazione.

Progetto “Golena Sicura”: i costi sostenuti
  • Tende da campo: 1.032,00 €
  • Torri faro: 1.795,73 €
  • Barca, motore e carrello: 1.550,00 €
  • Materiale elettrico vario per gruppi elettrogeni, torri faro ed impianto tenda: 418,55 €
  • Bastoni luminosi a torcia: 129,60 €
  • Dispositivi di protezione individuale: 2.372,37 €
  • Passaggio di proprietà barca: 200,00 €
  • Totale: 7.498,25 €
Le attrezzature elencate sono ovviamente sempre a disposizione di chiunque ne abbia un effettivo bisogno. Per urgenze potete contattare l’Associazione al numero di cellulare 3402294249 o al numero 0375261245. In alternativa potete inviare un messaggio di posta elettronica all’indirizzo info@leaquileogliopo.it.

martedì 9 dicembre 2003

Una tranquilla serata di sorveglianza a Ragazzola

Era impegnato tutto il gruppo. Siamo arrivati a Ragazzola verso le cinque del pomeriggio. Un grande cascinale. Nell’aia erano sistemati lunghi tavoli con panche, una pista da ballo ed un palco per l’orchestra. Sulla sinistra sotto una barchessa dei pentoloni di olio per lo gnocco fritto, affettatrici per i salumi e casse di vino (benedette) e bibite.
I locali delle vecchie stalle ed i fienili erano adibiti a mostra per sculture avveniristiche e quadri astratti. Nostro primo compito era quello di delimitare il parcheggio in un campo esterno. Armati di paletti, nastro bianco e rosso e martelli abbiamo delimitato il parcheggio. All’imbrunire incominciano ad arrivare le vetture. Ci siamo divisi i compiti. Alcuni di noi sono rimasti al parcheggio a sistemare le macchine. Le nostre meravigliose ragazze si sono sistemate presso la biglietteria a curare i furbi. Altri a due a due facevano la ronda nei locali della mostra degli orrori per controllare che nessuno combinasse guai. Noi al parcheggio con le pile illuminavamo gli automobilisti quando scendevano dalle vetture, indugiando ogni tanto sulle gambe delle belle donne (ebbene sì, abbiamo visto anche qualche mutandina).
Le nostre ricetrasmittenti gracchiavano in continuazione… Più che altro per frasi scherzose. Ad un certo punto… “Emergenza, una vettura si è insabbiata in riva al Po. Ho bisogno di quattro di voi.” Siamo partiti col gippone del nostro presidente Maurizio Stradiotti. Buio pesto, una stradina in mezzo ai pioppi. Arriviamo e vediamo una vettura insabbiata fino al cofano. Sono quattro giovani bresciani che sono venuti a pescare, ma l’alluvione del Po del 2000 ha cambiato la fisionomia della costa. Ci mettiamo di buona lena a braccia e con le pale, ma niente, più toglievamo sabbia, più la vettura si insabbiava. Abbiamo allora provato a tirarla con una fune legata al gippone ma rischiava d’insabbiarsi anche lui. Ci voleva un trattore! Risaliamo in macchina ed andiamo a cercare il mezzo adatto. Arrivati all’ingresso della stradina che conduce alla Tenuta “Le Giare” (la cascina in qui vi era la festa) un automobilista ci ferma e ci dice che c’è un uomo sdraiato nel fosso che costeggia la strada. Scendiamo, solleviamo l’uomo e lo adagiamo sul ciglio della strada. Non sembra avere niente di rotto. È un indiano ubriaco fradicio.
Qui il nostro capo ha dato prova di esperienza ed abilità. Con calma ha interrogato l’indiano, prima in italiano e poi in inglese, ricevendo come risposta solo dei mugolii incomprensibili. Quando l’indiano cercava di sedersi, lui lo spingeva giù. Gli abbiamo proposto di fargli la respirazione bocca a bocca, ma chissà perché non ha accettato. Col cellulare abbiamo chiamato un’ambulanza. Dopo dieci minuti sono arrivate prima una macchina della polizia e poi l’ambulanza. I poliziotti hanno chiesto le generalità ma l’uomo non ha risposto. Poco dopo è arrivato il fratello, che preoccupato lo cercava. Le prime parole che ha detto sono state: “aveva due milioni in tasca, il suo stipendio”. Ho detto allora ai due poliziotti di controllare perché non volevamo responsabilità. Ci han risposto di andare tranquilli che ci avrebbero pensato loro.
Siamo tornati ai nostri compiti. Maurizio è andato a recuperare un trattore. Una parentesi cattiva (il proprietario non lo spostava per meno di centomila Lire, e pensare che quell’uomo era un volontario di Protezione Civile). Comunque tutto è bene quel che finisce bene. Ci siamo poi divisi, chi al parcheggio e chi di ronda alla mostra.
La serata era al culmine, la pista da ballo era al completo, la cantante gorgheggiava ed ai tavoli ci si abbuffava di gnocco fritto e salumi. Ad un tratto i radiotelefoni si mettono a gracchiare. “Emergenza! È saltato il generatore delle luci nel parcheggio. Tutto il gruppo con le pile sul posto.” Ci siamo divisi in gruppetti. La gente cominciava ad andare a casa. Nel buio più pesto si cominciava la ricerca delle vetture. “Cercate una Golf blu targata… ” “È qui, trovata!” “Una Thema grigia, non ricordo la targa.” “Qui ce n’è una blu: provi le chiavi!” “Sì, è questa. O bella! Ero convinto fosse grigia…” E via di questo passo. Guarda caso quando la vettura era di qualche bella ragazza c’erano otto o dieci pile puntate nello stesso punto!!! Finalmente all’una e mezza abbiamo mandato tutti a casa.
Stressati e stanchi ma soddisfatti ci siamo finalmente seduti a tavola anche noi. Uno gnocco fritto, tre fette di coppa cotta, due (bugia, quattro) bicchieri di vino. Quattro complimenti alle ragazzine che servivano e poi tutti a nanna. Anche questo è “Protezione Civile Aquile Oglio-Po di Martignana”.
Mariano Marcheselli

lunedì 8 dicembre 2003

Le Aquile e le Unità Cinofile

Paolo e Laika
Quando, durante una passeggiata alla fiera novembrina di Casalmaggiore dello scorso anno, ho visto il gazebo dei volontari di Protezione Civile “Le Aquile Oglio-Po”, incuriosito mi sono fermato a visitarlo e a chiedere informazioni. Rimasi favorevolmente impressionato dall’entusiasmo e dall’attivismo particolarmente giovanile dei volontari presenti al gazebo, i quali a loro volta si dimostravano molto interessati al mio cane, che sempre mi accompagna nelle passeggiate. Vista suddetta curiosità chiesi se nell’Associazione erano presenti unità cinofile di soccorso, o se intendessero per il futuro dotarsi anche di questo servizio. Nel gruppo però mancava qualsiasi conoscenza del lavoro coi cani, e per di più mancavano anche cani e conduttori. Comunque niente di grave, perché la simpatia, la giovialità ed anche l’organizzazione dei ragazzi mi indusse comunque ad iscrivermi e a dedicare quindi una parte del mio tempo libero alla Protezione Civile.
Il progetto “unità cinofile” non cadde comunque nel vuoto, perché col presidente Maurizio, ed il vice Antonio, si decise in seguito di sondare la possibilità e l’operatività per dare corpo a quello che poteva sembrare un obiettivo irraggiungibile, perché è indubbio che le unità cinofile oltre che essere un servizio insostituibile (ed in provincia di Cremona non ve ne sono), danno lustro e prestigio ad un’associazione di Protezione Civile. Dopo aver visitato alcune prestigiose associazioni cinofile optammo di seguire il gruppo “Soccorso Cinofilo Parmense”, specializzato nella ricerca delle persone disperse su superficie e nella nobile attività della pet-therapy.
In maggio iniziai col mio cane il corso d’addestramento. Addestramento che non finisce mai, perché cani e conduttori devono essere pronti sempre ed in qualsiasi evenienza ed emergenza. È un addestramento – specie all’inizio – molto impegnativo e stressante, che mi ha visto impegnato tutti i fine settimana, oltre ad alcuni giorni infrasettimanali, perché solo così si diventa e si rimane unità cinofila di soccorso.
Essendomi trovato molto bene con l’ottimo gruppo parmense, e visti i progressi nel lavoro, feci richiesta ai responsabili di diventare operativo nel soccorso, visto anche che non vi è incompatibilità nell’operare in ambedue associazioni di Protezione Civile. Ora, alla luce di quest’esperienza, il progetto “Unità Cinofile Aquile Oglio-Po” mi sembra più attuabile, ma ci vogliono alcune condizioni fondamentali:
  1. disponibilità di persone che abbiano grande passione e grande amore per i cani, e che facciano diventare l’attività prioritaria nell’occupazione degli spazi e del tempo libero;
  2. dal momento che non abbiamo istruttori qualificati, sarà necessario nei primi anni chiedere l’ausilio ed il supporto tecnico del gruppo di Vigheffio, con le conseguenti spese;
  3. disponibilità di qualche volontario giovane (magari il più appassionato), a frequentare corsi per istruttori e addestratori, per dare continuità ed autonomia e soprattutto futuro al gruppo;
  4. il gruppo deve essere in grado di operare in modo autonomo rispetto all’Associazione, ma deve avvalersi dell’Associazione stessa per tutti i problemi logistici ed operativi durante i soccorsi (automezzi, radio ricetrasmittenti, lampade, fari, volontari a supporto delle ricerche…);
  5. per l’addestramento su pista il territorio di golena va bene, occorre però anche un’area sufficientemente larga, recintata e possibilmente illuminata per l’addestramento alla condotta ed alla palestra;
  6. tanta pazienza, tanta volontà, tanta abnegazione e costanza: il lavoro è impegnativo, ma vi assicuro che da tante soddisfazioni.
Per concludere mi rivolgo a tutti i volontari delle “Aquile Oglio-Po”, ai cittadini di ogni sesso ed età che amano i cani, e che pensano che i cani non siano solo degli azzannatori o degli sporcatori di marciapiedi, che stanchi di trascorrere il tempo libero in modo banale vogliano impegnarsi in un’attività che può salvare vite umane, bene signori le iscrizioni al nostro progetto sono aperte.
Paolo Azzali

domenica 7 dicembre 2003

Attività svolte e progetti futuri

Anche quest’anno l’attività dell’Associazione è proseguita a pieno ritmo. Si sono ripetute, in primavera, le iniziative finalizzate al recupero dei rifiuti dal territorio golenale («Giornata Verde Pulito 2003» a Martignana di Po, «Neetà l’arzen de l’Oi» a Castelfranco d’Oglio), e di solidarietà verso i disabili (collaborazione con gli Special Olympics per lo svolgimento dei Giochi Regionali per persone disabili a Brugherio, «Staffetta 100×1000 della Solidarietà e dell’Amicizia» a Casalmaggiore).
Inoltre molto è stato fatto per promuovere la formazione dei volontari: un certo numero di iscritti – i posti disponibili erano purtroppo limitati – ha partecipato ad alcuni dei corsi patrocinati dalla Provincia di Cremona e dal C.I.S.VOL. durante i quali sono state impartite importanti nozioni sulle tecniche di intervento in caso di emergenze di tipo idrogeologico (arginatura dei fontanazzi, telonatura degli argini, …) e sulla gestione e l’organizzazione interna delle Associazioni di volontariato. Oltre alle esercitazioni pratiche previste dai suddetti corsi sono state svolte anche numerose prove di montaggio e smontaggio delle nuove tende da campo per permettere al maggior numero possibile di volontari di conoscerne la tecnica.
Dagli associati è stata dimostrata grande disponibilità per l’opera di sorveglianza – sia diurna che notturna – a manifestazioni, fiere e sagre, locali e non («Attraverso il Parco Golena del Po», «Fiera di San Benedetto» e «Sagra del Pan e Formai» a Leno, «Fiera di San Carlo» a Casalmaggiore, «Cantadidone» a Casteldidone, Festa Patronale a Ragazzola, …); si tratta di attività che contribuiscono a garantire un rilevante apporto economico grazie alle offerte che l’Associazione riceve in cambio.
Dalla primavera di quest’anno un volontario si sta impegnando con il proprio fedele labrador (vedi articolo alla pagina precedente): con costanza ogni sabato e domenica si reca nel parmense ai corsi d’addestramento, con l’obiettivo di ottenere il prossimo anno il “brevetto” di operatore cinofilo.
Lo scorso settembre una decina di volontari de “Le Aquile” e de “La Golena” di San Daniele si sono recati in Toscana ad aiutare gli amici della locale Associazione di Protezione Civile V.A.B. nell’opera di pulizia dal fango delle abitazioni della città di Carrara a seguito della disastrosa alluvione verificatasi.
I progetti per il 2004 saranno finalizzati alla completa ristrutturazione del locale da adibire a nuova sede sociale e all’acquisto di ulteriori attrezzature utili ad affrontare emergenze idrogeologiche. Grazie ancora una volta al contributo della Provincia di Cremona verrà acquistato un furgone a doppia cabina con cassone e gancio di traino per il trasporto delle attrezzature, motoseghe, motopompe e gruppi elettrogeni.
Verrà inoltre riservata particolare attenzione nell’attività di formazione dei volontari: è già previsto a marzo un corso di base sulle tecniche antincendio che sarà tenuto da personale interno. Sono previsti anche corsi che simili a quelli frequentati quest’anno, al fine di rendere tutti consapevoli dell’importanza della professionalità che deve distinguere i volontari di Protezione Civile.