lunedì 18 dicembre 2006

Basta crederci

Basta crederci. Talvolta occorre ripeterselo più e più volte, per non cedere alla tentazione di mollare tutto. “Fare” o “essere” un volontario di Protezione Civile. Chi è “del mestiere” difficilmente affermerà che è un grande privilegio: vestire la divisa giallo-canarino non lo fa diventare un super eroe, e se qualche volta potesse farne a meno... di certo non si lamenterebbe: non è poi così comoda! Povero colui che ha bisogno della divisa per dimostrare di essere ciò che non è...
Grazie alla divisa un volontario non acquista neanche maggiore libertà, anzi, non deve mai dimenticarsi cosa rappresenta nel momento in cui la indossa. Infine strette regole gerarchiche e rigidi protocolli di intervento creano talvolta qualche “ribellione” all'interno del suo gruppo, in quanto capita che gli stessi volontari fatichino a capire il perché di queste procedure.
E in cambio quale considerazione riceve? Per alcuni – forse pochi, ma per chi si impegna con gratuità è più facile dimenticarsi dei complimenti piuttosto che delle critiche – lo fa per soldi, per altri per qualche recondito interesse personale, se va bene perché non sa cosa altro farne del suo tempo libero... Quanto è facile giudicarlo per partito preso o seguendo luoghi comuni, senza mai aver avvicinato il suo gruppo, senza mai vederlo in azione! Insomma, è facile giudicare per chi non fa nulla per cercare di conoscere questo fantastico mondo del volontariato.
E allora?
Non posso che sperare vivamente che la motivazione comune a tutti noi sia l'essere al servizio di chi ha bisogno, negli ambiti d'intervento che competono all'Associazione. Date le peculiarità del nostro volontariato essere pronti per l'emergenza vuol dire insistere con corsi di formazione e esercitazioni frequenti.
Nonostante gli inevitabili momenti di scoraggiamento siamo ancora qui, dopo ormai cinque anni di grande ma duro lavoro, con la soddisfazione di aver accumulato un bagaglio di attrezzature e competenze che ci permettono di operare con discreta autonomia. E perché? Perché ci crediamo e continueremo a crederci! Ma abbiamo bisogno come sempre del vostro sostegno morale, economico e, perché no, di volontariato “attivo”. Chi non ci credeva sul serio e non è riuscito a condividere alcune regole ci ha lasciato, ma altre persone ancor più motivate sono arrivate ad accrescere il numero degli iscritti. L'importante è operare con serietà e impegno continui e soprattutto senza aspettarsi nient'altro che sentirsi un gruppo che condivide un impegno: donare una parte di noi agli altri.

Maurizio Stradiotti

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L'invito di Mariano

Ci siamo, è passato un altro anno. Ringraziamo il Signore che è andato tutto bene e non ci sono state inondazioni, incendi o altre disgrazie dove potevamo intervenire. Tuttavia non siamo stati con le mani in mano e siamo andati avanti nella nostra continua preparazione attraverso diversi corsi ed esercitazioni, per cercare di essere pronti ad ogni evenienza.
Alcuni di noi hanno seguito corsi organizzati dalla Provincia di Cremona, altri hanno avuto modo di partecipare ad esercitazioni assieme ad altri gruppi di Protezione Civile, della Provincia di Cremona e non, per confrontarsi e cementare le collaborazioni fra gruppi di fatto eterogenei. L'ultima esercitazione ha visto ad esempio impegnati per due giorni i gruppi di Protezione Civile presenti nel territorio compreso fra Martignana di Po e Dosolo. Prima del ritrovo finale ogni gruppo si è organizzato ed ha interagito con le istituzioni e le altre associazioni, simulando una piena del fiume Po. Con l'occasione alcuni volontari si sono esercitati, chi per la prima volta e chi no, in attività mai banali, come il montaggio di tende, il riempimento di centinaia di sacchetti di sabbia per l'arginatura di un fontanazzo o lo svuotamento di uno scantinato con la pompa sommersa. Contemporaneamente le Unità Cinofile hanno trovato in brevissimo tempo un disperso in golena. Il tutto sotto gli occhi di osservatori qualificati che poi si sono complimentati con noi per efficienza ed organizzazione.
Stiamo completando, per la verità non con pochi sforzi, l'area tecnica di addestramento per entrambi i settori cinofilo e logistico. Il Dipartimento della Protezione Civile di Roma, come promesso, ci ha concesso un'unità abitativa alla quale stiamo collegando, grazie anche alla collaborazione del Comune di Martignana di Po, tutte le utenze per farla diventare a tutti gli effetti una centrale di comando autonoma. Ci stiamo inoltre impegnando per terminare entro la fine dell'anno i garage per proteggere dalle intemperie i nostri mezzi, ora lasciati all'aperto.
Per fare tutto questo abbiamo bisogno del vostro sostegno – non solo economico, aiuto che non ci è mai mancato – e dei contributi che provengono dai servizi che svolgiamo in occasione di fiere di paese, corse ciclistiche e altre manifestazioni che richiedono il nostro intervento. Tutti questi contributi servono soltanto per coprire le spese e aumentare il numero di attrezzature che serviranno in caso di emergenza alla popolazione che soccorriamo; sacrifichiamo il nostro tempo, a volte le nostre notti e a volte i nostri impegni personali, ma non sempre questo nostro impegno è capito, sostenuto e apprezzato.
Vi faccio un invito: venite a visitare la nostra sede, il nostro magazzino e il campo di addestramento: un caffè caldo, un buon bicchiere di vino e due patatine non mancheranno di sicuro. Portate anche i vostri bambini a vedere questa realtà. Alcuni di loro ci hanno già visto all'opera durante la simulazione di evacuazione delle scuole elementari. Hanno potuto osservare un pompiere indossare la tuta ignifuga, mettere i guanti e il casco di amianto. Ci hanno visto condurli con le maestre ai punti di ritrovo guidandoli con estrema calma.
Per impegni di lavoro, di studio o per “casi della vita” abbiamo avuto qualche defezione. Anche per questo, dopo averci conosciuto, ci piacerebbe che qualcuno di voi fosse disposto a “sacrificare” un po' del suo tempo libero entrando a far parte de “Le Aquile”. Vi troverete fra amici che hanno sempre il sorriso sulle labbra nei momenti più faticosi. Questo perché facciamo tutto quello che facciamo con il cuore.
Un augurio di BUON ANNO a tutti e, come ho già avuto modo di dire, quando vedete le nostre belle divise gialle sorrideteci, già questo ci rende felici.

Mariano Marcheselli

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La cinoterapia prosegue...

Risultati importanti sono stati ottenuti anche quest'anno nell’attività di cinoterapia, promossa – visti gli ottimi risultati ottenuti con la forma sperimentale – ad attività con funzioni terapeutiche alternative alla medicina tradizionale, seguendo come base di lavoro il protocollo stabilito dalla Facoltà di Veterinaria dell’Università degli Studi di Parma e del Servizio d'Igiene Mentale dell’AUSL di Parma.
Il programma è strettamente individuale, messo a punto e sviluppato sulla base delle caratteristiche della singola persona interessata. Nel corso delle sedute (della durata di circa un'ora) si alternano e sviluppano momenti di gioco e di primo contatto, utili a stabilire la relazione, e altri momenti in cui si introducono progressivamente attività strutturate di condotta, con e senza guinzaglio, e di palestra con il cane. Gli esercizi sono utili, di volta in volta, a seconda delle singole opportunità, per favorire lo sviluppo di relazioni, il compimento di azioni, l'apertura di canali di comunicazione e formazione di abilità.
Le sedute di cinoterapia effettuate quest’anno nel nostro campo di addestramento hanno visto la partecipazione di cinque fruitori della Coop. Soc. “Santa Federici” di Casalmaggiore per una ventina di giorni. L’attività di cinoterapia ci ha dato anche una sorta di “riconoscimento mediatico”, poiché abbiamo ricevuto la visita dell'emittente locale Telecolor/Primarete Lombardia, la quale ha poi prodotto un ottimo documentario sul nostro lavoro, trasmesso sia nei notiziari che nel programma “Cani Gatti & Compagnia”. Altro piacevole impegno è stato l’invito alla “giornata del disabile” di Sesto ed Uniti, alla quale abbiamo aderito volentieri e coi nostri cani condotti dai ragazzi della Santa Federici abbiamo dimostrato ciò che sappiamo fare.
Come si nota l’impegno è stato elevato, ha comportato molti giorni di lavoro e di impegno; considerando che si tratta di lavoro volontario mi sembra che possiamo essere soddisfatti, ma anche gratificati dall’entusiasmo che ci dimostrano in ogni momento i nostri amici a quattro zampe, che sono sempre i protagonisti principali del gruppo cinofilo.

Paolo Azzali

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Principali attività svolte dall'Associazione nel corso del 2006

  1. Corso Formazione-Informazione Croce Rossa – Emergenza: psicologia e dinamiche di gruppo, ruoli, mansioni e comportamenti, censimento, norme di igiene
    Cremona, 25 novembre
  2. Progetto “Il Volontariato nelle scuole” – Incontro con la classe I D del Liceo Scientifico Tecnologico (ITIS)
    Cremona, 23 novembre
  3. Dimostrazione-Esercitazione di Protezione Civile sul Rischio Idrogeologico
    San Giovanni in Croce, 19 novembre
  4. Sorveglianza notturna alla Fiera di San Carlo
    Casalmaggiore, 31 ottobre - 6 novembre
  5. Assistenza inaugurazioni farmacia, piazzetta e biblioteca
    Martignana di Po, 29 ottobre
  6. Partecipazione come osservatori ad una Esercitazione di Protezione Civile sul Rischio Tecnologico presso l'Istituto Racchetti
    Crema, 28 ottobre
  7. Esercitazione Interprovinciale con diversi gruppi di Protezione Civile nei comuni di Casalmaggiore, Viadana, Dosolo e Pomponesco – Rischio Idrogeologico (simulazione piena)
    Martignana di Po, Casalmaggiore, Dosolo, 23-24 settembre
  8. Assistenza alla “Fiera di San Serafino” Martignana di Po, 10 settembre Partecipazione alla “Festa del Volontariato Casalasco”
    Casalmaggiore, 10 settembre
  9. Partecipazione alla manifestazione “Giovedì d'estate 2006”
    Cremona, 27 luglio
  10. Distribuzione opuscolo “Emergenza Caldo” agli anziani – Iniziativa promossa dalla Regione Lombardia
    Martignana di Po, 26 luglio
  11. Assistenza 24H alla “Fiera di S. Benedetto”
    Leno (BS), 5-9 luglio
  12. Incontro con l'iniziativa “Rotta Omega 1” – Passaggio a Cremona della “carovana” di sensibilizzazione sul tema della Protezione Civile che ha seguito il corso del fiume Po da Monticelli d'Ongina fino alle sue sorgenti a Pian del Re sul Monviso
    Cremona, 27 giugno
  13. Esercitazione con logistici e cinofili a San Giovanni in Croce
    San Giovanni in Croce, 25 giugno
  14. Assistenza alla Sagra di Ragazzola
    Ragazzola (PR), 23-25 giugno
  15. Assistenza alla processione religiosa del “Corpus Domini”
    Martignana di Po, 18 giugno
  16. Assistenza ad una festa presso la “Corte delle Giare” di Ragazzola
    Ragazzola (PR), 9-10 giugno
  17. Incontro scuola materna con Unità Cinofila
    San Martino del Lago, 23 maggio
  18. Ricerca disperso con l'ausilio di Unità Cinofile e volontari di Protezione Civile
    San Paolo Ripa d'Oglio, 14 maggio
  19. Incontro scuola elementare con Unità Cinofila
    Torricella del Pizzo, 13 maggio
  20. Progetto “A Scuola Sicuri” – “Giornata del Verde Pulito”
    Martignana di Po, 30 aprile
  21. Progetto “A Scuola Sicuri” – “Non scherziamo col fuoco”
    Martignana di Po, 29 aprile
  22. Ricerca persone disperse con l'ausilio di Unità Cinofile e logistici
    Martignana di Po, 12 aprile
  23. Assistenza a processione religiosa
    Martignana di Po, 7 aprile
  24. Partecipazione all'iniziativa “Neetà l'Arzen del l'Oi”
    Castelfranco d'Oglio, 2 aprile
  25. Assistenza notturna alla manifestazione “Un Po di Fiori”
    Casalmaggiore, 1-2 aprile
  26. Sorveglianza a corsa ciclistica
    Leno (BS), 19 marzo
  27. Emergenza regolarizzazione lavoratori extra-comunitari – Attivazione da parte della Provincia di Cremona
    Casalmaggiore, Vicobellignano, Gussola, 14 marzo
  28. Incontro quaresimale con Guido Bertolaso
    Gabbioneta Binanuova, 10 marzo
  29. Assistenza a processione religiosa
    Martignana di Po, 1 marzo
  30. Sgombero dalla neve di luoghi pubblici non raggiunti dalle pale spazzaneve
    Martignana di Po, 28 gennaio
  31. Rappresentanza – Passaggio della Fiaccola Olimpica “Torino 2006”
    Cremona, 15 gennaio

Attività e investimenti - Settore Logistico

Il Pick Up Toyota acquistato
Dando un'occhiata all'elenco delle principali attività svolte nel corso del 2006 riportato nella pagina precedente noterete che, rispetto allo scorso anno, non ci sono novità sostanziali riguardanti le tipologie di intervento dell'Associazione. Ammettiamo senza vergogna di essere abbastanza ripetitivi e monotoni sotto questo punto di vista!
Se da un lato le attività finalizzate alla raccolta fondi (come l'assistenza diurna e/o notturna a manifestazioni ed eventi) ci permettono – attraverso le offerte che riceviamo in cambio – non solo di coprire le spese vive ma anche di manutenere ed accrescere il numero di mezzi e attrezzature a disposizione, dall'altro corsi di formazione ed esercitazioni permettono di aumentare la professionalità dei volontari. È proprio quest'ultimo aspetto che non vogliamo mai mettere in secondo piano, in quanto consente di conferire a mezzi e attrezzature un valore aggiunto senza il quale le “aquile” non sarebbero altro che semplici custodi di un magazzino!
Foto di gruppo alla fine di un'esercitazione provinciale

Proprio per questo motivo anche quest'anno molti sforzi e risorse sono stati riposti nella formazione dei volontari, attraverso corsi di formazione ed esercitazioni. Le competenze raggiunte nel corso degli anni hanno portato alcuni volontari a diventare essi stessi istruttori per i volontari di altri gruppi di Protezione Civile, come ad esempio i nuovi gruppi comunali nati quest'anno. Nel corso dell'anno abbiamo avuto in diverse occasioni la possibilità di lavorare con altre realtà di Protezione Civile, anche al di fuori della nostra provincia, permettendo il confronto e la verifica delle capacità teoriche e tecniche raggiunte dai volontari di fronte a scenari di emergenza, il grado di familiarità con le procedure di intervento, il funzionamento dei sistemi e dei protocolli di comunicazione... Mai come quest'anno possiamo esser soddisfatti per aver preso parte ad una fattiva collaborazione con altri gruppi di volontariato – non li elenchiamo per non dimenticarne nessuno! – che mira ad una integrazione di largo respiro tra le varie componenti di Protezione Civile in un territorio così ampio ma allo stesso tempo assolutamente omogeneo e correlato.
Grazie alle risorse finanziare accantonate nel corso di questi ultimi anni, così come ci eravamo proposti l'anno scorso, siamo riusciti a rendere più efficiente e funzionale il nostro parco mezzi acquistando un Pick Up Toyota usato – che ha preso il posto de “L'Effimera”, il Lada Niva già in nostro possesso – spendendo 6.500,00 €. Per dotarlo di gancio di traino sono stati spesi altri 600,00 € e un migliaio di Euro circa per la manutenzione degli altri mezzi (assicurazioni escluse!). Il magazzino è stato arricchito con nuovi attrezzi da lavoro, tra cui una dozzina di pale da neve e nuovo materiale elettrico.
Il modulo abitativo concesso dal Dipartimento di Protezione Civile
Oltre alla sempre onerosa manutenzione di mezzi e attrezzature ci siamo impegnati ad ultimare, anche in seguito all'arrivo – tra l'altro improvviso – del modulo abitativo promesso dal Dipartimento Nazionale, l'Area Tecnica di Addestramento Settore Logistico e Unità Cinofile realizzata con i contributi di Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona e Cassa Padana all'interno dell'area comunale affidataci in comodato d'uso dall'Amministrazione Comunale di Martignana di Po. All'inizio del mese di dicembre è stato infine approvato dalla Provincia di Cremona un finanziamento di oltre 4.000 € per l'acquisto di 7 nuove radio portatili a 43 Mhz (€ 1.747,00), di 7 nuove divise complete (€ 1.050,00) e di un pallone luminoso Tower Lux (€ 1.650,00).

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Attività e investimenti - Settore Cinofilo

Un disperso ritrovato durante una esercitazione
L'iscrizione all’U.C.I.S. – Unità Cinofile Italiane da Soccorso – ci consente ora di operare ufficialmente in questo settore.
Alla fine di novembre il gruppo Unità Cinofile ha dedicato un totale di 26 giorni nell'addestramento di condotta ed obbedienza per affinare la comunicazione ed il controllo del cane. Ha dedicato inoltre 20 giorni nell’addestramento di ricerca di persone disperse nelle varie situazioni ambientali della nostra zona. Attraverso diverse esercitazioni abbiamo iniziato a lavorare per integrare l’azione dei volontari del settore logistico con le Unità Cinofile. Il gruppo ha partecipato a esercitazioni di Protezione Civile assieme ad alcuni dei gruppi comunali e delle associazioni della Provincia di Cremona: una interprovinciale, una presso le scuole di Martignana Po, una all'interno del Parco dell’Oglio di Piadena, due nel parco della rocca di San Giovanni in Croce ed infine una in golena a Casalmaggiore, per un impegno di altre sei giornate di lavoro.
Va segnalata inoltre la partecipazione – in quanto invitati – alle iniziative di educazione stradale nelle scuole di Torricella del Pizzo e San Martino del Lago, alla serata di Protezione Civile nella occasione dei “giovedì in piazza” a Cremona e ad una manifestazione cinofila a Torricella del Pizzo.
Il gruppo cinofilo può guardare con fiducia anche al futuro, dal momento che diverse sono le richieste di persone che vogliono iniziare il corso d’addestramento e lavorare con noi. Purtroppo a tante richieste non segue altrettanto proselitismo: buona parte delle persone rinunciano non appena vedono quanto tempo, quanta pazienza, quanta continuità e quanta umiltà serve per addestrare un cane da soccorso.
Un impegno che non cessa mai, continua per tutto il tempo che si intende dedicare a questa grande passione, per farsi trovare pronti nell’emergenza. E verso la fine dell'anno in questa specie di “selezione naturale” sono emersi due nuovi gioielli a quattro zampe che non hanno ancora compiuto l’anno di vita, due autentiche forze della natura, tanto forti che se i loro conduttori saranno coerenti e frequenteranno con abnegazione gli addestramenti nel corso del 2007 verranno inseriti nell’organico degli operativi.
Le 5 Unità Cinofile operative nel 2006
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Il valore di un cane

Nel nostro vivere quotidiano tendiamo sempre a mercificare le nostre azioni. A qualsiasi cosa facciamo, a qualsiasi oggetto – anche ai nostri affetti – molto spesso diamo un valore, che non sempre è un valore commerciale, o meglio, la grandezza del valore non sempre è giustificabile con un valore commerciale; ad esempio, il valore che diamo all’affetto di una persona cara non è monetizzabile e non è sicuramente confrontabile con il valore che possiamo dare a qualsiasi regalo ricevuto. Quest’affermazione sicuramente non scopre l’acqua calda, ma diventa estremamente attuale ora che stiamo entrando nel periodo natalizio, che per tradizione ed antonomasia diventa il periodo dei regali. È proprio in questo periodo che si è meglio predisposti per soddisfare le richieste delle persone care e degli amici.
A questo punto, parafrasando la suddetta affermazione, quale valore s’intende dare ad un cucciolo di animale che viene regalato per fare felice un bambino, un nonno o la persona amata? Può essere solo il suo valore commerciale derivato dalla razza più o meno in voga a fare la differenza? Oppure, peggio ancora, posso dire “lo vado a prendere al canile così non mi costa niente e così mi metto anche in evidenza compiendo una buona azione”? Spero proprio di no! Perché agendo così la felicità del regalo fatto o del regalo ricevuto durerebbe solo qualche mese, fino a quando il piccolo cucciolo cresce e diventa ingombrante, diventa un ostacolo e non si è preparati ad affrontare i sacrifici che la scelta di convivere con un animale impone.
Se la scelta di convivere con un animale è veramente desiderata e si ha la coscienza di cosa comporta, allora non vi sono sacrifici, ma si comincia un percorso che si protrae per anni, diventa uno scambio reciproco di dare ed avere che fa crescere in modo equilibrato sia l’animale che chi si prende cura di lui.
La cosa è ancora più impegnativa, ma ancor più remunerativa, se il cucciolo è un cane. Non importa che abbia il pedigree o sia un meticcio, l’importante è che abbia il rispetto, l’educazione e l’attenzione che deve avere un essere vivente diverso da noi. Se il cucciolo viene allevato in modo corretto, gli viene impartita la giusta educazione con le fondamentali norme igieniche e comportamentali non dovremo far altro che trascorrere bellissimi momenti con quella scheggia pelosa che in ogni momento dimostra la sua gioia di viverci al fianco. E col passare del tempo con la voglia di trascorrere il tempo col cane nasce il desiderio di fare insieme ad esso esperienze sempre più forti ed importanti.
È la molla che spinge cane e padrone a frequentare un centro di addestramento, e per chi ha motivazioni di solidarietà e vuole rendersi utile il centro di addestramento delle Unità Cinofile di Soccorso diventa uno degli sbocchi naturali. Nella nostra seppur breve esperienza di Unità Cinofile di Soccorso fa sempre piacere vedere l’espressione sgomenta di chi per la prima volta al campo di addestramento vede il proprio cane compiere evoluzioni di condotta, o esercizi di obbedienza fino a poco prima impensabili. Oppure notare lo stupore con cui il proprio cane fiuta la pista e si mette in ricerca al solo comando impartitogli.
È l’esempio delle potenzialità e dell’utilità che hanno i nostri animali se ben educati nel rispetto delle caratteristiche che madre natura ha dato loro. L’affiatamento col proprietario che diventa conduttore cresce ad ogni esercizio, ad ogni pista aumenta la comprensione reciproca e il legame con l’animale diventa talmente solido e solidale che ci si dimentica perfino il fine ultimo, ossia quello andare in soccorso alle persone in difficoltà. Se la motivazione principale del nostro lavoro restasse esclusivamente la ricerca delle persone disperse, chiamata in gergo “emergenza”, vi sarebbero pochissime Unità Cinofile di Soccorso poiché, essendo pochissime le emergenze, le poche gratificazioni non compenserebbero tanto sacrificio e tanto lavoro, perciò indurrebbe a rinunciare alla maggior parte dei volontari.
Per questo motivo, ferma restando la nostra missione di volontari nell’aiutare le persone in difficoltà, per noi l’addestramento e le esercitazioni diventano un’opportunità per migliorare l’affiatamento col nostro amico a quattro zampe, e per un divertimento reciproco che va oltre ad ogni motivazione. Ora provate a chiedere a qualsiasi Unità Cinofila se vuole vendere il suo cane e quale valore può avere, ed immaginate quale risposta può darvi...!

Paolo Azzali

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Qualche domanda per (farsi) capire...

ciaoIl capo del Dipartimento della Protezione Civile, Guido Bertolaso, durante l'incontro quaresimale che ha tenuto nella chiesa di Gabbioneta Binanuova lo scorso 10 marzo
In quest’epoca in cui spesso indagini e sondaggi diventano – discutibilmente! – il criterio di giudizio della realtà, vogliamo anche noi immaginare alcune domande da rivolgere ai numerosi (?!) uomini e donne che si impegnano nelle svariate forme di volontariato che oggi la nostra società propone un po’ in tutti gli ambiti della vita delle persone.
La domanda più spontanea e immediata che un immaginario intervistatore o un anonimo questionario potrebbe proporre è “PERCHÉ hai scelto di fare del volontariato e qual è il motivo di questo o di quell’altro particolare ambito di impegno?”, cercando di sapere non tanto notizie contingenti o curiose – tante volte il “perché” immediato è l’invito di un amico o una situazione fortuita – ma piuttosto le motivazioni di fondo, ovvero gli obiettivi che una persona si prefigge di raggiungere attraverso il proprio impegno di servizio. In altre parole, è immaginabile che al di là delle esercitazioni per affrontare eventuali calamità, o del servizio agli anziani, o dell’animazione dei ragazzi, o della salvaguardia dell’ambiente, per fare degli esempi, una persona abbia ben chiaro perché lo fa: diversamente, se le motivazioni mancano o sono scarse o di scarso valore, anche le iniziative più belle si afflosciano, e i loro sostenitori vengono sempre meno.
Un secondo interrogativo della nostra immaginaria intervista potrebbe riguardare il “MODO” in cui viene svolto il servizio: diverso è l’atteggiamento di chi si dedica al volontariato “quando non ha niente da fare e purché non sia troppo gravoso” (escludiamo a priori chi lo fa per secondi fini o per vanità) da chi, pur dando la giusta priorità ai propri impegni, mette in gioco tutta la propria disponibilità e capacità nel servizio che sceglie, sapendo che in gioco non sono tanto le “cose” da fare ma piuttosto le persone – prevalentemente deboli e in difficoltà – che da queste “cose” attendono aiuto e conforto. Ecco perché il volontariato deve essere innanzitutto una risorsa e una provocazione per il proprio territorio!
Dalle due domande sul “perché” e sul “come” ne scaturisce una terza che va a toccare una aspetto indispensabile di ogni tipo di esperienza di volontariato: “quanto tempo e quante energie vengono dedicate alla FORMAZIONE?”, senza confondere formazione con istruzione: mi istruisco sulle cose da fare ma mi “formo” sul modo di essere...
Certamente ad un volontario si chiede competenza, ma anche e soprattutto uno “stile” che dipende dai famosi obiettivi sopraddetti e dalla già citata attenzione al territorio e alle persone.
Agli scolari si insegna che prima di fare i compiti è necessario studiare la lezione, se si vuole imparare qualcosa, ovvero, si vede subito se dietro un esercizio scolastico non c’è l’adeguata preparazione: quando si diventa grandi, ci si accorge che non c’è più ovviamente la differenza tra “compito e lezione” ma è pur sempre incombente il rischio di separare troppo la “teoria” dalla “pratica”, all’insegna dello slogan: “l’importante è darsi da fare” che per qualche volontario maldestro diventa un piccolo motivo di gloria e la giustificazione della superficialità e del pressappochismo.
“Il bene va fatto bene”, ha detto qualcuno, ed è necessario quindi il tempo e lo spazio per un’adeguata preparazione oltre che l’umiltà dell’apprendistato e l’intelligenza di un continuo aggiornamento, senza protagonismi o improvvisazioni inutili, dannose e grottesche.
E, se vogliamo cullarci nelle citazioni, “nemo dat quod non habet”, dicevano i nostri padri latini: solo un’adeguata formazione mi permette di possedere “qualcosa” di valido e prezioso da offrire al prossimo.
È senz’ombra di dubbio su questo aspetto formativo che poggia la serietà e la credibilità del volontariato oggi: non un’“armata brancaleone” che supplisce alla bell’e meglio o “alla Rambo” e quando ha tempo alle inadempienze delle istituzioni, ma associazioni di giovani e adulti motivati, competenti, gratuitamente disposti alla collaborazione con le istituzioni e le altre risorse del territorio per una sempre maggiore attenzione alle fasce più deboli e per la crescita della comunità.
Almeno altre due domande sorgerebbero spontanee e urgenti, ma le trasformiamo in augurio: come realizzare una più intensa e assai necessaria sinergia tra le notevoli risorse di volontariato presenti a Martignana? E non sarà questo il modo per invogliare qualcuno di nuovo a mettersi in gioco?

Don Luigi

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Progetti per il 2007

Per il prossimo anno non sono previsti investimenti particolari; per ora si è pensato solamente di acquistare qualche pompa sommersa (o motopompa) in più. Entro i primi mesi dell'anno si cercherà di terminare la struttura che fungerà da garage per i nostri mezzi presso l'Area Tecnica di Addestramento. In primavera ci si concentrerà sulla manutenzione di mezzi e attrezzature, mentre nei rimanenti mesi dell'anno si darà spazio ai consueti momenti di formazione dei volontari, intervallati ogni tanto da qualche servizio a eventi o manifestazioni. Per quanto possibile si cercherà di inquadrare la formazione all'interno della rete di contatti con le altre realtà di Protezione Civile che in questi anni si sta via via rafforzando. Inoltre si lavorerà per migliorare integrazione e coordinamento tra i volontari del settore logistico e quello cinofilo.

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