martedì 13 dicembre 2005

Volontariato: chi? che cosa?

Mi chiedo se sia umanamente più comprensibile la persona che, seguendo un egoismo di moda, coltiva solamente il proprio orticello senza voler rendersi conto delle necessità della realtà che la circonda, oppure quella che pensa di “mettersi la coscienza a posto” iscrivendosi ad una qualche associazione per poter dire di essere volontario, senza poi però partecipare alle iniziative proposte, giustificandosi il più delle volte con un “non ho mica tempo” (che sta bene con tutto e in tutte le stagioni).
Non è una tessera, non è una divisa, non è uno stemma che porta sui vestiti o sugli automezzi che fa di un individuo un volontario; sono piuttosto il realizzare il valore di un dono altruistico e gratuito come quello del nostro tempo libero e la sensibilità nel comprendere che dall’altra parte esistono persone che possono avere bisogno del nostro tempo e delle nostre capacità.
Essere volontari è, come è ovvio e come sempre ribadisco ai ragazzi, una libera scelta: nessuno viene ripreso perché non è iscritto ad una associazione di volontariato! La scelta di essere volontari non può non basarsi sulla voglia di mettersi a disposizione per i bisogni e per la crescita della propria comunità.
Sono sicuro che molte persone ogni giorno siano dei “volontari” senza tessera, senza divisa, senza pubblicità solo perché hanno un malato in casa o altre persone in difficoltà da accudire; a queste va tutta la stima e l’ammirazione per il sacrificio continuo a favore di chi gli sta accanto e ha bisogno.
Ma sono altrettanto sicuro che ci sono altre persone alle quali il tempo libero non manca e che potrebbero trovare una forte ricompensa morale mettendosi in gioco nel mondo del volontariato, in uno dei tanti gruppi che operano nel nostro paese o nel nostro territorio. Credetemi, sono così tante le associazioni esistenti che ognuno di noi può trovarne una con cui poter collaborare.
Potete anche farlo per puro calcolo egoistico, pensando: “e se un domani avessi bisogno io di un aiuto, magari di una persona che mi porti all’ospedale a fare degli esami, o magari di persone che mi liberino dal fango la mia casa, oppure di persone che accudiscano i miei figli mentre sono al lavoro… e se allora non trovassi nessuno???”
Per calcolo, per passatempo, per la volontà di mettersi in gioco o (si spera) perché si crede fermamente nel valore del volontariato… in ogni caso viviamo e pensiamo da volontari, tutta la comunità ci guadagnerà!
Maurizio Stradiotti

lunedì 12 dicembre 2005

C'eravamo anche noi

La tendopoli di Tor Vergata
Sto guardando la televisione. Le immagini sullo schermo sono tutte dedicate ai funerali del Santo Padre. Un groppo di emozione in gola e gli occhi lucidi. Cambia l’inquadratura. Fanno vedere la tendopoli di Tor Vergata. Riconosco i nostri ragazzi con le magliette blu. Vedo chiaramente Maurizio e ed Antonio, e presumo anche Grisanti, Alex ed Umberto. “Allucinante”: è il termine che pronunciano quando ci sentiamo per cellulare.
Sono appena tornati. Occhi rossi, barba lunga, visi stravolti ma sorridenti. Il loro racconto si succede frammentato. Noi accavalliamo le domande perché vogliamo sapere tutto. Le risposte si susseguono altrettanto velocemente, tanto che talvolta fatico a mettere fuoco ciò che dicono. “Abbiamo montato decine di tende! In tutto ce ne saranno state qualche centinaio! C’era solo acqua fredda! Niente docce! I primi due giorni niente cibo! Una sera affamati abbiamo mangiato panettone e Nutella! Alcuni giovani pellegrini armati di chitarre camminavano tra le tende cantando!”
Alcuni pellegrini al campo di Tor Vergata
Il secondo giorno hanno chiamato a Roma alcuni gruppi di Protezione Civile per assistere la folla di fedeli accorsi nel centro della capitale per l’ultimo saluto al Santo Padre. Dal campo di Tor Vergata al centro di Roma su un pullman marrone dell’esercito “scortati” da motociclette e macchine della Polizia a sirene spiegate, facendo sensi unici al contrario, strane manovre e velocità eccessive sono giunti in centro in venti minuti… cosa che anche i romani giudicano impossibile! Questo per ora il racconto. Tutto è finito. Il nostro Papa verso la dimora eterna. Si recita l’eterno riposo. Giovani e adulti piangono un grande uomo.
Mentre beviamo un aperitivo ci organizziamo per l’indomani, quando alcuni di noi partiranno per Domodossola assieme ad altri gruppi cremonesi di Protezione Civile per un corso su come salire e scendere da un elicottero in momenti di emergenza. Un’esperienza sicuramente utile per l’Associazione. Io guardo i loro volti. Sono sorridenti, soddisfatti di aver fatto il loro lavoro, soddisfatti di avere aiutato tanta gente (veramente tanta!) ed avere avuto un’esperienza così grande da ricordarla per tutta la vita.
Parte teorica del corso di formazione a Domodossola
Nel nostro piccolo paese noi abbiamo dato degna sepoltura al nostro concittadino Pasqualino Soldi, morto nel lontano 1944. Manifestazione toccante. Partenza dal municipio. Io ed Andrea portiamo la corona, Elvira e Piermario il cesto che verrà posto davanti al loculo. Don Luigi benedice i resti e poi ci si incammina verso la chiesa. Artiglieri, alpini, esercito, marina, aviazione, bersaglieri, paracadutisti, reduci e carabinieri tutti riuniti presso l’altare. Gagliardetti di ogni colore con appese medaglie di onoreficenze. Una Santa Messa nella quale Don Luigi con la sua voce roca nell’omelia ci porta a considerare la bellezza dell’eroismo di noi piccoli, che magari non faremo mai cose grandiose ma le cose che sono la quotidianeità e che rendono vera la vita di ogni giorno. Poi nel momento del Sacrificio la tromba di un bersagliere suona una squilla per onorare il caduto e nostro Signore. Un nodo alla gola, singhiozzi trattenuti. Alla benedizione della salma suona il silenzio. Mi commuovo, Andrea se ne accorge e mi abbraccia affettuosamente.
Terminata la Messa ci dirigiamo verso il cimitero. Una grande folla, per il nostro piccolo paese: parenti, fedeli, amici e conoscenti. Giunti alla tomba il presidente Tom Donati pronuncia un breve discorso commemorativo ed alla frase “onore ai caduti” io ed Andrea posiamo la corona sulla tomba. Poi parla il nostro sindaco Domenico Fazzi, che ricorda la riconoscenza che dobbiamo a tutti i caduti delle varie guerre e cita frasi toccanti di Giovanni Paolo II. Dopo le strette di mano la salma viene posata nel loculo ed il sindaco consegna alla moglie la bandiera tricolore che avvolgeva la cassa. Tutto è finito, la vita continua.
I funerali in diretta sui maxischermi di Tor Vergata
Per concludere vorrei prendere spunto da una frase del grande papa: “non abbiate paura”. Non abbiate paura di mettervi a disposizione della gente. Non abbiate paura di pulire gli argini dei nostri fiumi assieme a noi. Non abbiate paura di seguire con noi fiere, corse ciclistiche o biciclettate di bimbi. Non abbiate paura di sorriderci quando ci vedete nelle nostre belle divise gialle. Non abbiate paura di suonare il campanello della nostra sede e salire per fare due chiacchiere o bere un aperitivo.
Mariano Marcheselli

Cari amici,
siamo stati partecipi di un avvenimento unico nella storia. Di fronte alla sofferenza ed alla morte di Giovanni Paolo II, milioni di persone hanno sentito il bisogno di mettersi in viaggio e venire a Roma per essere vicini a quel Papa che ha viaggiato di più per incontrare gli uomini. [...] Accettando l'incarico di Commissario straordinario sapevo bene di poter raccogliere anche questa sfida ulteriore, conoscendo la capacità, l'efficienza, la professionalità e la generosità di quanti rappresentano, sono, il Servizio nazionale della Protezione Civile, ma non potevo immaginare – nessuno poteva farlo – che avremmo vissuto una sfida che di ora in ora, per giorni, si è fatta sempre più gravosa, incerta, a tratti difficile. [...] Ebbene devo dirvi che, questa volta, ho vissuto in contemporanea un doppio stupore, per le dimensioni che il pellegrinaggio di amore a Giovanni Paolo II assumeva e per la straordinaria risposta che le donne e gli uomini della Protezione Civile hanno saputo dare, moltiplicando l'impegno, il lavoro, la dedizione per aiutare chi ha accolto l’invito di Giovanni Paolo II per quest'ultimo incontro personale con lui. Voglio dirvi, per questa straordinaria performance di efficacia, di efficienza e di servizio che abbiamo compiuto, semplicemente GRAZIE, a tutti voi e a ciascuno di voi. Siete stati semplicemente magnifici, in un clima di collaborazione, di coordinamento, di capacità di lavoro eccezionale, in cui ognuno ha assunto la sua parte di lavoro e l'ha portata a termine senza condizioni, senza cedimenti, senza paura di ricominciare a lavorare se quanto già fatto si rivelava in poche ore insufficiente. Ognuno di noi si porta a casa il tesoro di una esperienza unica ed irripetibile, e la consapevolezza di aver avuto una parte importante nel rendere possibile un ultimo incontro d'amore con Giovanni Paolo II a milioni di donne e uomini. [...] Grazie ancora a tutti, grazie ai cittadini di Roma, ad ogni componente del Servizio nazionale, al Comune, alla Prefettura, ma in particolare ai tanti volontari di protezione civile di tutte le Associazioni che hanno saputo affiancare il lavoro duro ed impegnativo dei vigili del fuoco, delle forze dell'ordine, della polizia municipale, delle forze armate, dei medici e infermieri del 118, della Croce Rossa, delle strutture sanitarie regionali, e dei tecnici delle tante aziende e società di servizi primari, assicurando ai pellegrini i bisogni essenziali, cura ed assistenza, ma soprattutto attenzione, simpatia ed accoglienza, spalancando le porte di Roma e dei nostri cuori “senza avere paura”, come il Papa aveva chiesto fin dall'inizio del suo pontificato. [...]

Lettera di ringraziamento di Guido Bertolaso
a tutte le donne e gli uomini
del Servizio Nazionale della Protezione Civile,
13 aprile 2005

domenica 11 dicembre 2005

Formazione, esercitazione, interventi

Elenco dei corsi di formazione, esercitazioni, interventi di tutela ambientale e di Protezione Civile nel 2005
  1. Pulizia del parco di Villa Medici del Vascello
    San Giovanni in Croce, 20 dicembre 2005
  2. Corso antincendio livello medio
    Comando dei Vigili del Fuoco di Cremona, novembre 2005
  3. Esercitazione provinciale
    Gerre de’ Caprioli, 7 ottobre 2005
  4. Esercitazione provinciale
    Piadena, 1-2 ottobre 2005
  5. Esercitazione provinciale
    Casalmaggiore, 18 giugno 2005
  6. “Giornata Verde Pulito”
    Martignana di Po, 8 maggio 2005
  7. Esercitazione con gruppo comunale di Sospiro
    Longardore, 23 aprile 2005
  8. “Procedure e operazioni per l’assistenza dell’elicottero al suolo”
    Domodossola, 10 aprile 2005
  9. Esequie del Santo Padre
    Roma, 5-9 aprile 2005
  10. Corso di formazione interna – Allestimento tende Ferrino
    Martignana di Po, 12 marzo 2005
  11. Corso per Volontari di Protezione Civile e Soccorsi “Psicologia dell’Emergenza”
    Cremona, 24 febbraio 2005
  12. Corso di formazione base per volontari di Protezione Civile
    Sospiro, 23 febbraio 2005
  13. Sopralluogo alle Scuole Elementari e alla Scuola Materna
    Martignana di Po, 19 febbraio 2005
  14. Corso interno di formazione “Nozioni Generali Antincendio”
    Martignana di Po, 28 gennaio 2005
  15. Figuranti in una esercitazione dei Vigili del Fuoco
    Cremona, 17 gennaio 2005

sabato 10 dicembre 2005

Il bello viene adesso...

Il punto sulle unità cinofile
È luogo comune nel nostro modo di esprimerci che, quando prende corpo un’azione fortemente voluta, desiderata e di difficile attuazione dire “il bello viene adesso”. Ciò succede poiché di solito, una volta dato vita al lavoro tanto ambito, ci si accorge che le vere difficoltà sorgono nel dare continuità all’iniziativa, in quanto essa crea notevoli aspettative, tanto maggiori quanto più l’attività è nuova e sperimentale.
È ciò che sta capitando alla nostra Associazione con l’istituzione delle Unità Cinofile di soccorso. Ebbene sì, ci siamo riusciti! Dopo un paio d’anni di studio e collaborazione con gli amici del Soccorso Cinofilo Parmense, le Aquile Oglio-Po hanno un loro gruppo di Unità Cinofile di ricerca e soccorso delle persone che si smarriscono nei boschi ed in altre situazioni.
Penso che l’artefice principale del successo sia il nostro presidente Maurizio, che ha sempre creduto in questa opportunità ed ha visto nella sua azione un momento di crescita e di prestigio per l’Associazione. A lui va il merito per aver saputo ottenere i fondi necessari alla costruzione del campo d’addestramento (cosa non facile di questi tempi), oltre al merito di aver saputo far accettare il progetto presso le autorità competenti della Provincia di Cremona e della Protezione Civile.
Non si possono non citare nei meriti anche i volontari che hanno speso ore del loro tempo libero per la costruzione del campo, a dimostrazione che quando si vuole qualche cosa, la ricetta migliore per il raggiungimento dell’obbiettivo è il lavoro in sinergia.
Noi Unità Cinofile abbiamo cercato di completare l’opera con ore e ore di addestramento sul campo e di esercitazione in ambiente per non deludere le aspettative di chi ha avuto fiducia in noi. Però per noi il lavoro è stato più facile in quanto sorretti dalla passione per i nostri pelosi amici e dalla gioia che proviamo a lavorare con essi.
Abbiamo avuto modo di dimostrare la nostra, anche se ancora molto scarsa, preparazione durante le tre esercitazioni che la Protezione Civile di Cremona ha organizzato richiedendo il nostro intervento. Suddette esercitazioni sono servite per farci entrare a tutti gli effetti nell’organico della Protezione Civile Provinciale come Unità Cinofile di soccorso.
Il bello viene adesso! Ora non possiamo più scherzare, ora abbiamo la responsabilità di farci trovare sempre pronti ed efficienti nell’organizzazione in caso di un’emergenza, e quando si tratta di emergenza per noi significa che vi sono delle vite in pericolo e che bisogna protrarre qualsiasi sforzo per salvarle. Diventa una vera e propria missione!
Da parte nostra per essere all’altezza del compito continueremo nei nostri addestramenti settimanali, cercheremo di trovare nuovi adepti per ampliare gli effettivi nelle Unità Cinofile, perché al momento siamo sì partiti, ma siamo anche al minimo vitale per operare con un minimo di efficienza, e di materia prima non ce n’è mai abbastanza!
Necessiterà anche un impegno da parte dei volontari non cinofili poiché in un’emergenza vi è molto lavoro per loro; per questo stabiliremo un calendario per delle esercitazioni congiunte sul territorio (dalle nostre parti i boschi non mancano) e dovremo verificare l’efficienza dei collegamenti radio e delle comunicazioni poiché sono fondamentali per riuscire nel nostro lavoro.
Approfittando di questo spazio vorrei lanciare a proposito un appello a tutti coloro che leggono queste righe: “se voi, i vostri amici, o gente che conoscete avete cani e amate i vostri quattro zampe, fatevi avanti per lavorare con noi, perché non vi è soddisfazione più grande che vedere scorrazzare il proprio cane su una pista in cerca di qualcuno, ed abbaiare felicemente quando l’ha ritrovato rivendicando come premio solo un succulento boccone del cibo preferito”. Le iscrizioni da noi sono sempre aperte, basta venire in sede o telefonare.
Per nobilitare il nostro lavoro abbiamo aperto il campo d’addestramento di Martignana alle sedute di cinoterapia, (pet-therapy con l’ausilio del cane), che da quest’anno (comunque sempre sotto l’assistenza del Soccorso Cinofilo Parmense), svolgiamo autonomamente come operatori cinofili delle Aquile Oglio-Po. Al campo ospitiamo settimanalmente i ragazzi del Centro Diurno Disabili della cooperativa “Santa Federici” di Casalmaggiore per dare vita ad un programma sperimentale di cinoterapia, unico in provincia di Cremona, e forse anche in Regione Lombardia.
Per concludere voglio parafrasare un altro luogo comune: “avete voluto la bicicletta… adesso pedalate!” …noi pedaliamo volentieri e con passione, ma vorremmo pedalare insieme, per il successo di tutta l’Associazione.
Paolo Azzali

Nel corso del 2005 ci siamo impegnati ad attrezzare e rendere operativa l’area comunale affidataci in comodato d’uso dall’Amministrazione Comunale di Martignana di Po e destinata a scuola di addestramento cani da ricerca e soccorso e ad attività di cinoterapia per ragazzi disabili della zona.
Sono stati investiti in totale 6.000,00 €, con i quali sono stati acquistati recinzioni e cancelli, un trattorino per tagliare l’erba e un decespugliatore. Grazie ai contributi ottenuti è stato possibile finanziare il progetto. Il prossimo anno il Dipartimento dovrebbe concederci in comodato d’uso per 99 anni un modulo abitativo di 12 metri che diventerà sede operativa delle Unità Cinofile e che offrirà locali riscaldati e un riparo dalle intemperie ai ragazzi che seguiranno i vari corsi.
  • Contributo Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona: € 3.000,00
  • Contributo Cassa Padana: € 1.000,00
  • Contributo privato: € 200,00
  • Offerte per “serate materassi”: € 1.140,00
  • Offerte/rimborsi per servizi effettuati: € 660,00

venerdì 9 dicembre 2005

Gli altri investimenti di quest'anno

Nel corso dell’anno sono stati ultimati i lavori di finitura e arredamento della nuova Sede Sociale che ci è stata concessa dall’Amministrazione Comunale. Come negli anni scorsi abbiamo seguito la filosofia di accantonare risorse finanziare al fine di acquistare materiale ed attrezzature idonee alla nostra attività.
Dal momento che ci stiamo specializzando nella “logistica del campo tendato” – un campo tendato offre riparo ai volontari coinvolti o alle persone sfollate, ed è fondamentale in ogni emergenza – abbiamo acquistato altra attrezzatura da destinare a tale scopo.
Abbiamo acquistato 10 tavoli con relative panche richiudibili che offrono un totale di 80 posti a sedere per i pasti. Inoltre con il contributo annuale che ci è pervenuto dalla Amministrazione Provinciale abbiamo acquistato un soffione ad aria calda con relativi accessori per il riscaldamento delle varie tende per un costo totale di 1.600,00 € circa e abbiamo completato l’attrezzatura elettrica necessaria per distribuire in sicurezza la corrente all’interno del campo e per illuminare le tende stesse con una spesa di 500,00 €.
Ci siamo dotati infine di un gruppo di continuità con stabilizzatore di corrente che, filtrando la corrente prodotta dai generatori, evita che le apparecchiature elettroniche subiscano danni.

giovedì 8 dicembre 2005

Voglia di acqua fresca...

La fontana di Viale Pertini a Martignana di Po

Auguri con qualche considerazione…
Con una felicissima espressione, papa Giovanni XXIII, parlando della Parrocchia, la definiva “la fontana del villaggio”: mi sembra che sia una immagine adatta a descrivere anche un paese, al di là di ogni aspetto confessionale: non ho competenze sociologiche e tanto meno urbanistiche, ma non mi piace pensare a un paese come ad un agglomerato di case che per motivi contingenti si trovano addossate l’una all’altra con inseriti al proprio interno alcuni servizi: la scuola, il comune, la posta, il medico, la chiesa, ecc…
Preferisco pensare ad un paese come ad una comunità di persone, con le loro età, le loro storie, le loro esperienze, le loro potenzialità e le loro esigenze ma, soprattutto, accomunate dal desiderio di condividere qualcosa!
Non è una comunità l’ammasso degli studenti o dei pendolari che al mattino riempiono un vagone del treno o del metrò!!! E allora non si può parlare di una comunità come di un “ammasso” di persone!
Non sarebbe bello pensare al nostro paese come ad una fontana “un po’ speciale” nella quale ognuno fa confluire l’acqua fresca della sua intelligenza e creatività così che tutti poi si possano dissetare e quindi crescere?
Se l’immagine ci va bene, è bello constatare che “la fontana” di Martignana può godere di molte sorgenti interessanti: sono arrivate ad abitare tante nuove famiglie, siamo sollecitati ad aprirci al mondo grazie alla massiccia presenza (circa il 10% su tutta la popolazione) di persone che vengono da altre nazioni, abbiamo un’abbondante percentuale di giovani, godiamo di tante associazioni e gruppi ricchi di esperienza e/o di intraprendenza…
Ma l’acqua, per essere utile e salutare, deve scorrere!!! Al di fuori dell’immagine, un paese diventa ricco (umanamente, che è l’aspetto più importante!) e vivace se ognuno, singolo e gruppo, dà quello che ha, si mette in gioco, senza paure, senza gelosie, senza antagonismi! Una sorgente vive se sbocca nel fiume: diversamente ristagna! E, a sua volta, un fiume se non è alimentato dalla sorgente va in secca! Facciamoci andare bene l’immagine che più ci piace tra la fontana o il fiume, ma mettiamoci in gioco: stare alla finestra non serve a niente! È tipico dei pettegoli!
E poi, l’acqua non va mai “all’indietro”: non si vive di passato, di nostalgie, di rimpianti o di ricriminazioni: si diventa patetici, ci si paralizza e si invecchia prima del tempo!
Certamente alcune condizioni sono indispensabili perché un paese diventi una “fontana vivace” e ne citiamo solo due: il rispetto e la disponibilità: collaborare o entrare in rete, come è di moda dire oggi, non significa diventare sudditi di chi decide di comandare a tutti i costi, né omologarsi e neppure controllarsi a vicenda per scoprire chi fa di più e chi fa di meno o, al contrario, per la paura di essere scavalcati: significa, piuttosto, riconoscere a ciascuno il proprio ruolo e la propria identità, come persona e come gruppo, accogliendo quanto offre e supplendo dove si colgono delle carenze: non è questo il volontariato? (Escludo a priori un’idea di volontariato come impegno per occupare il tempo libero solo perché tutto questo mi gratifica fin quando mi passa la voglia o non ci sono più i miei amici…!!!). Collaborare non fa rima con dialogare?
Non voglio cedere alla deformazione professionale di stufare con una predica: ho solo colto la gradita occasione di fare qualche considerazione da cittadino “assetato” dell’acqua fresca della creatività, dell’intraprendenza e del coraggio: vogliamo parlarne? Molto volentieri! Un grazie di cuore ai carissimi amici delle Aquile per questa opportunità, oltre che per la loro caparbietà nell’impegno di garantire alla comunità una “protezione civile” sempre più adeguata e auguri sinceri a tutti!
Don Luigi

mercoledì 7 dicembre 2005

Punti interrogativi

Proponiamo una serie di risposte alle domande che ci vengono poste più frequentemente; pensiamo e speriamo che ciò possa servire a farci conoscere meglio anche da coloro che queste domande non hanno avuto l’occasione di farle oppure davano per scontato le risposte…

Ma siete un gruppo comunale?
No, non siamo un gruppo comunale, siamo una sezione locale (autonoma) dell’Organizzazione Nazionale Volontari di Protezione Civile “Le Aquile”, che ha la Sede Nazionale a Pozzuoli (NA). La nostra è un’Associazione di Volontariato senza fini di lucro (O.N.L.U.S.) iscritta nell’elenco delle Organizzazioni di Volontariato del Dipartimento della Protezione Civile e nel Registro Provinciale del Volontariato della Provincia di Cremona.

Esiste un organo direttivo al vostro interno?
Sì, l’Assemblea dei Soci elegge ogni tre anni il Consiglio Direttivo; quest’ultimo decide al suo interno le cariche sociali di presidente, vicepresidente, segretario e tesoriere.

Perché devo pagare una quota di iscrizione?
La quota associativa (26 € per gli uomini, 16 € per le donne) serve a coprire parte delle spese assicurative e di affiliazione alla Sede Nazionale.

Una volta iscritto mi spetta la divisa?
Certamente! La divisa è un D.P.I. (Dispositivo di Protezione Individuale) da indossare obbligatoriamente per svolgere attività di Protezione Civile. Ogni volontario ha a disposizione la propria divisa in sede, e deve restituirla alla fine di ogni intervento. Dal secondo anno in poi, acquistandola, la divisa potrà anche essere portata a casa.

Cosa vuol dire essere un “volontario non operativo”?
Un volontario non operativo condivide le finalità associative ma per vari motivi preferisce non rendersi disponibile in caso di emergenza. Essendo assicurato può tuttavia partecipare a tutti i servizi in cui l’Associazione si impegna per autofinanziarsi. Può essere inoltre d’aiuto nelle attività di manutenzione di sede, magazzino, mezzi e attrezzature.

Devo frequentare dei corsi per diventare operativo?
No, a differenza dei gruppi comunali non è obbligatorio frequentare un corso prima di diventare volontari. È tuttavia fondamentale frequentare i momenti formativi proposti da Associazione e Amministrazione Provinciale.

È obbligatorio partecipare alle esercitazioni?
I nostri iscritti operativi sono volontari di Protezione Civile, e per questo sono caldamente invitati a partecipare alle esercitazioni organizzate dall’Amministrazione Provinciale.

In caso di emergenza come faccio col mio lavoro?
La legge tutela il volontario regolarmente iscritto ad una Associazione riconosciuta: infatti il volontario che interviene in emergenza (anche per più giorni), se precettato, ha il posto di lavoro tutelato e percepisce lo stipendio regolarmente.

Come finanziate la vostra attività?
La nostra attività è finanziata dai contributi che riceviamo annualmente dalla Provincia di Cremona, previa presentazione di progetti, e da offerte e rimborsi spese ricevuti in occasione di servizi che svolgiamo durante l’anno.

Quanti contributi portate a casa in un anno? E dove finiscono questi contributi? Sono a fondo perduto?
La cifra è molto variabile (e purtroppo in calo negli anni), non è mai a fondo perduto e copre soltanto una percentuale del costo totale del progetto proposto all’Amministrazione Provinciale. Un’altra voce di costo da non trascurare è quella relativa alle assicurazioni. Vi invitiamo a chiederci i bilanci annuali per i dettagli su contributi, spese ed investimenti.

Che tipo di servizi effettuate per finanziarvi? Venite pagati per i servizi che effettuate?
I volontari possono essere impegnati in servizi di controllo a manifestazioni varie, come fiere e corse ciclistiche. Per questi servizi l’Associazione riceve in genere una piccola offerta a titolo di rimborso spese. I volontari non vengono pagati. L’offerta rimane all’Associazione, che si impegna a rimborsare le spese eventualmente sostenute dal volontario.

Come vengo informato sulle attività che svolgete?
Una lettera con il calendario delle attività in programma nei mesi successivi viene inviata periodicamente a tutti i volontari iscritti. Per comunicazioni brevi e/o urgenti vengono inviati SMS. Articoli e avvisi vari vengono anche apposti nella bacheca che si trova all’esterno della sede.

In caso di emergenza siete liberi di muovervi dove vi pare?
Possiamo intervenire in tutta Italia, coordinati dalla Provincia di Cremona o dalla nostra Sede Nazionale.

Quanti gruppi di Protezione Civile ci sono nella Provincia di Cremona?
Quando siamo nati, nel 2001, nella nostra provincia erano presenti solo una decina di Associazioni ed eravamo l’unica nel Casalasco; attualmente 22 associazioni sono iscritte nel registro provinciale e 4 sono quelle presenti nel Casalasco.

martedì 6 dicembre 2005

Progetti per il 2006

Grazie alle risorse finanziare accantonate nel corso di questi ultimi anni e con i contributi che riusciremo a ottenere cercheremo di acquistare un pick-up, anche usato, per completare il nostro parco mezzi. Servirà innanzitutto per motivi logistici: il magazzino è pieno di attrezzature, occorrerà pure trasportarle sul luogo del bisogno, e il furgone comincia a non bastare più! Sarà inoltre molto utile anche per le Unità Cinofile.
Visto il probabile arrivo del modulo abitativo si lavorerà al completamento dell’Area Tecnica di Addestramento, apportando le modifiche necessarie per far spazio al modulo nella struttura e realizzando gli attrezzi che i cani utilizzeranno nei corsi di preparazione.
Certamente proseguirà la continua opera di formazione dei volontari con la realizzazione di esercitazioni interne e la partecipazione alle esercitazioni pianificate dalla Provincia di Cremona. Nel settore formazione si lavorerà inoltre per l’integrazione dell’azione dei “normali” volontari del settore logistico con le Unità Cinofile, organizzando esercitazioni che simulino la ricerca di persone scomparse nel nostro territorio.
Si riprenderà nel corso dell’anno – azione tralasciata nell’ultimo anno a causa dei numerosi impegni – l’opera di sensibilizzazione al fine di portare nuovi volontari all’interno dell’Associazione; per alimentare un “fisiologico” ricambio di volontari è sempre necessario coinvolgere nuove persone motivate ed entusiaste di entrare nel mondo della Protezione Civile.