Il progetto “unità cinofile” non cadde comunque nel vuoto, perché col presidente Maurizio, ed il vice Antonio, si decise in seguito di sondare la possibilità e l’operatività per dare corpo a quello che poteva sembrare un obiettivo irraggiungibile, perché è indubbio che le unità cinofile oltre che essere un servizio insostituibile (ed in provincia di Cremona non ve ne sono), danno lustro e prestigio ad un’associazione di Protezione Civile. Dopo aver visitato alcune prestigiose associazioni cinofile optammo di seguire il gruppo “Soccorso Cinofilo Parmense”, specializzato nella ricerca delle persone disperse su superficie e nella nobile attività della pet-therapy.
In maggio iniziai col mio cane il corso d’addestramento. Addestramento che non finisce mai, perché cani e conduttori devono essere pronti sempre ed in qualsiasi evenienza ed emergenza. È un addestramento – specie all’inizio – molto impegnativo e stressante, che mi ha visto impegnato tutti i fine settimana, oltre ad alcuni giorni infrasettimanali, perché solo così si diventa e si rimane unità cinofila di soccorso.
Essendomi trovato molto bene con l’ottimo gruppo parmense, e visti i progressi nel lavoro, feci richiesta ai responsabili di diventare operativo nel soccorso, visto anche che non vi è incompatibilità nell’operare in ambedue associazioni di Protezione Civile. Ora, alla luce di quest’esperienza, il progetto “Unità Cinofile Aquile Oglio-Po” mi sembra più attuabile, ma ci vogliono alcune condizioni fondamentali:
- disponibilità di persone che abbiano grande passione e grande amore per i cani, e che facciano diventare l’attività prioritaria nell’occupazione degli spazi e del tempo libero;
- dal momento che non abbiamo istruttori qualificati, sarà necessario nei primi anni chiedere l’ausilio ed il supporto tecnico del gruppo di Vigheffio, con le conseguenti spese;
- disponibilità di qualche volontario giovane (magari il più appassionato), a frequentare corsi per istruttori e addestratori, per dare continuità ed autonomia e soprattutto futuro al gruppo;
- il gruppo deve essere in grado di operare in modo autonomo rispetto all’Associazione, ma deve avvalersi dell’Associazione stessa per tutti i problemi logistici ed operativi durante i soccorsi (automezzi, radio ricetrasmittenti, lampade, fari, volontari a supporto delle ricerche…);
- per l’addestramento su pista il territorio di golena va bene, occorre però anche un’area sufficientemente larga, recintata e possibilmente illuminata per l’addestramento alla condotta ed alla palestra;
- tanta pazienza, tanta volontà, tanta abnegazione e costanza: il lavoro è impegnativo, ma vi assicuro che da tante soddisfazioni.
Paolo Azzali
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