giovedì 23 dicembre 2010

La Penna 2010 e calendario 2011

Difficile “aprire” questa edizione un po’ diversa dal solito del nostro notiziario natalizio, che quest’anno “chiude” i dieci anni di vita che compiremo nel 2011. Allo stesso modo non è stato facile condensare dieci anni di vita ed emozioni (personali e di gruppo) in dodici pagine di calendario senza farsi scoraggiare dalla paura di dimenticare qualcuno o travisare qualcosa. E soprattutto non è affatto facile trovare le parole in un momento come questo, in cui il volontario e amico Mariano ci lascia, dopo essere stato per dieci lunghi anni grande esempio di Servizio, quello con la “S” maiuscola, quello che mi piace considerare “vero”, perché donato con disponibilità, gratuità ed entusiasmo.
Dieci anni in cui i compagni di viaggio – sia quelli che insieme hanno intrapreso questo viaggio e che ancora assieme lo stanno portando avanti, sia quelli che hanno preso o lasciato il treno in un secondo momento – hanno avuto modo di osservare, guardando fuori dal finestrino, un paesaggio cambiare continuamente, a tratti rapidamente, a tratti più lentamente. Dieci anni in cui, giusto per citare qualche cambiamento, i numeri dei gruppi di Protezione Civile nella nostra provincia sono triplicati. Anni in cui amministrazioni comunali, provinciali e regionali si sono susseguite con sensibilità e attenzioni diverse verso la nostra realtà. Anni in cui ci sono stati proposti nuovi termini come “Colonna Mobile”, termini sinora sconosciuti o considerati lontani. Anni in cui la forza del Volontariato è stata coinvolta e ha avuto modo di esprimere il meglio di sé dopo grandi tragedie italiane. Mentre altri termini come “Protezione Civile” (apparentemente meno “complicati”) divenivano nel frattempo “di moda”, venivano e vengono proposti sempre più spesso dai media senza unirvi lo sforzo di chiarire cosa essi significhino realmente, e cioè come funzioni la Protezione Civile in Italia e quali siano ruoli, compiti e mansioni delle varie componenti che la compongono, Volontariato compreso.
Mi fermo subito per non cadere nella tentazione e nella presunzione di poter trarre conclusioni o addirittura dispensare lezioni su questi anni di vita associativa che ho avuto l’onere e l’onore di rappresentare solo per qualche anno. Ma posso permettermi di dire, a nome di tutti, che tutto ciò che è stato fatto da me e dai miei compagni di viaggio in questi anni è stato fatto con grande impegno, cuore e passione.
Ma dal momento che il viaggio non termina qui... concludo augurando al gruppo altri cento di questi anni, e a chi ci sta seguendo una buona lettura delle prossime pagine, con la speranza che possano essere un buon biglietto da visita per incuriosire e spronare qualche nuovo aspirante viaggiatore ad unirsi al nostro viaggio ed esplorare il nostro piccolo grande mondo. Il nostro treno non ha fermate fisse. In qualsiasi momento si può fermare per accogliere nuovi compagni di viaggio.
Umberto Bresciani

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