lunedì 17 dicembre 2007

Protezione Civile: impegno, serietà e orgoglio

Spesso mi chiedo quali dovrebbero essere le qualità di un volontario di Protezione Civile e subito mi vengono in mente due parole: impegno e serietà. Sono due caratteristiche senza le quali una persona non può pensare di avvicinarsi al “nostro” mondo. Impegno, perché donare parte del proprio tempo per portare aiuto a persone che si trovano in difficoltà a causa di un evento straordinario è una scelta di vita che obbliga ad una continua formazione per essere pronto ad affrontare tali eventi. Formazione ed addestramento che non sono, credetemi, puro divertimento, come può esserlo dare due calci ad un pallone, ma è studio, fatica e sforzo fisico.
Tuttavia questo impegno, oltre che ad essere indispensabile per saper affrontare le emergenze, è anche un modo per accrescere dentro di noi un forte senso civico: si formano cittadini consapevoli e “abituati” ad aiutare gli altri. Per esempio, la formazione al primo soccorso ci può favorire nell'aiutare, dopo aver allertato il 118, una persona colpita da malore oppure ad aiutare un ferito in un incidente stradale. La formazione antincendio invece ci può aiutare nella vita quotidiana ad affrontare un principio di incendio prima che questo provochi danni maggiori.
Capite dunque che l'altra qualità citata all'inizio, la serietà, viene di conseguenza; senza serietà verso gli impegni presi non si può essere a tutti gli effetti volontario di Protezione Civile. Senza serietà nell'affrontare i momenti difficili delle emergenze – notti insonni, pasti frugali, ore interminabili di lavoro... – non si può nemmeno pensare di partire per aiutare le persone colpite da calamità naturali.
Una terza caratteristica che mi sento di aggiungere, l'orgoglio, deve essere vista come l'orgoglio di appartenenza ad un mondo di persone preparate e qualificate che non devono essere utilizzate come pura e semplice manovalanza gratuita. Spesso e volentieri infatti istituzioni e forze politiche si accorgono di noi solo e soltanto quando in determinate circostanze, anche non del tutto attinenti alla Protezione Civile, risulta comodo avere dei volontari che gratuitamente si mettono al loro servizio. E poi... ci si dimentica di noi: a parte qualche foto insieme e qualche pacca sulle spalle, ci si dimentica di queste persone che durante tutto l'anno investono il loro tempo libero a favore dell'intera collettività. Dunque impariamo a non farci “usare”, impariamo che le pacche sulle spalle sono sono il più alto ringraziamento che si possa ricevere da una persona sfollata a cui non è rimasto più niente ma non da loro... pretendiamo da loro che investano in questo mondo che, scusate la supponenza, prepara cittadini migliori e “utili”, che dà un'alternativa di impegno del proprio tempo libero che non sia legata ai soliti sport di massa.
Si investa in materiali, strutture, formazione; investimenti che sono e restano a beneficio della collettività intera. Spesso purtroppo questo non succede dato che, come ben sappiamo, tutti i politici hanno una loro “logica” e noi volontari, grandi di spirito ma poveri di risorse e mezzi, andiamo avanti “solo” con gli ideali che una grande persona e volontaria ci ha lasciato scritto.
Stradiotti Maurizio

Dai il meglio di te

Se fai il bene, ti attribuiranno
secondi fini egoistici.
Non importa, fa il bene.
Se realizzi i tuoi obiettivi,
troverai falsi amici e veri nemici.
Non importa, realizzali.
Il bene che fai verrà domani
dimenticato.
Non importa fa il bene.
L'onestà e la sincerità ti
rendono vulnerabile.
Non importa, sii franco
e onesto.
Dà al mondo il meglio di te, e ti
prenderanno a calci.
Non importa, dà il meglio di te.

Madre Teresa di Calcutta

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