domenica 14 dicembre 2008

La ripartenza

Durante una partita di calcio, quando una squadra si trova in difficoltà per diverse cause, l’allenatore dopo un’accurata analisi delle fasi di gioco e dopo aver fatto una valutazione delle forze rimaste in campo nella sua squadra, attua una strategia difensiva di arroccamento per non compromettere l’esito del risultato, attuando successivamente fasi di gioco chiamate “contropiede” tendenti a spostare a suo favore l’esito finale della sfida. Ora la modernizzazione del calcio e del suo linguaggio ha chiamato questa strategia di difesa e attacco col nome di “ripartenza”.Prendendo lo spunto dal calcio anche le nostre Unità Cinofile da Soccorso hanno attuato questa strategia che, ora che siamo a fine anno, possiamo constatare che ha dato buoni risultati dopo un anno, il 2007, molto difficile per tutti noi... e che ha messo a dura prova la volontà di continuare!Innanzitutto abbiamo fatto un’attenta analisi delle forze rimaste in campo, confermando la validità dei cani delle due Unità Cinofile operative: “Perla” e “Lucky”, confermandole come nucleo di base sul quale poter lavorare per fare altri inserimenti. Poi in breve tempo, grazie alla professionalità del Dott. Verre, si è potuto inserire “Iena”, la quale, con la sua maturità ed il suo equilibrio, non ha affatto deluso le nostre aspettative, confermandosi un elemento indispensabile per il gruppo-branco.Poi c’era l’Unità Cinofila emergente: “Bullo”, un esuberanza della natura. Un cane giovane, forte, ricettivo ma al contempo molto diligente nello svolgere il suo lavoro. Bullo, bruciando le tappe, dopo un anno di costante addestramento è stato inserito nella squadra degli operativi.Infine la novità: “Selva”, l’erede di “Laika”. Non sta a me decantarne le qualità poiché rischierei di non essere imparziale – si tratta in fondo del “mio” cane – ma sta di fatto che anch’essa in questo fine anno può considerarsi operativa a tutti gli effetti, portando a cinque il numero delle Unità Cinofile operative, nell’attesa – speriamo abbastanza breve – d’inserire lo splendido e dotato “Jack” con il suo conduttore Corrado, con l’auspicio che non si perda per strada come è successo in altre esperienze. Osservando il numero delle richieste ricevute da persone che con i loro cani hanno voglia di frequentare i test attitudinali nel nostro campo d’addestramento e di sottoporsi poi all’impegnativa fase d’addestramento per diventare ricercatori di persone disperse, nel 2009 potrebbe verificarsi l’inserimento negli operativi di altri volontari, e vista la peculiarità dei nuovi aspiranti (quasi tutti in giovane età, sia loro che i loro cani), essi potrebbero garantire il fisiologico turn-over delle Unità Cinofile da Soccorso.Infine l’altra attività cinofila che ci sta regalando grandi soddisfazioni che ci ripagano dell’impegno profuso è la Pet Therapy o, come la chiamiamo noi, “cinoterapia”! La soddisfazione maggiore al nostro lavoro è quella che stiamo avendo un riconoscimento istituzionale nelle sedi socio-sanitarie della nostra zona.Questo è dovuto allo staff che si è formato intorno a noi: psichiatri, psicologi, veterinari educatori, Unità Cinofile provenienti da altri gruppi. Con il loro contributo, le loro esperienze e la loro disponibilità a lavorare in team ci hanno consentito di acquisire personalità e sicurezza nel settore, dando la possibilità al gruppo formatosi di operare insieme con sempre maggiore professionalità.Sentirsi dire da operatori che hanno esperienza nel settore che il servizio che offriamo è di alta qualità, o il dato di fatto che siamo in grado di offrire sia la A.A.A. (Attività con l'Ausilio di Animali) che la T.A.A. (Terapia con l'Ausilio di Animali), ci obbliga non a cullarci sugli allori ma a proseguire nel cammino, nella ricerca e nella sperimentazione che necessitano per perpetrare con successo l’attività di Pet Therapy.
Paolo Azzali

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