martedì 10 dicembre 2002

"Alla conquista" del Monte Rosa

Il coordinatore Massimo Battistella
Se ce l’avessero detto solo un paio di mesi fa, nemmeno noi ci avremmo creduto, ma alla fine i nostri sforzi sono stati premiati in un momento così di grazia per la nostra associazione…
A fine Agosto tornavamo da Carrara, reduci dal servizio antincendio promosso dalla Regione Toscana e la V.A.B. (Vigilanza Antincendi Boschivi), quando il fax della nostra sede ha iniziato a trasmettere il documento che ha cambiato per sempre la storia della nostra sezione… PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI – DIPARTIMENTO DI PROTEZIONE CIVILE: la scritta campeggia a caratteri cubitali sopra lo scarno, ma significativo comunicato. Rapido giro di telefonate… siamo stati precettati… a Macugnaga hanno bisogno di volontari per il Lago Effimero che da inizio estate minaccia i paesi nella valle sottostante. Nel cuore un confuso miscuglio di emozioni: ci sentiamo spaesati, entusiasti, elettrizzati, e anche un po’ intimoriti dalla grande responsabilità che incombe…
Pochi giorni per preparare tutto il materiale necessario: divise, caschi di protezione, torce, imbracature, corde e moschettoni e per settembre siamo pronti a partire. Io salgo a Domodossola il 9 per incontrare la stampa locale e ringraziare pubblicamente Gianfranco Zanetta, Presidente delle “Aquile” – Sezione di Borgomanero (NO). È anche grazie a lui se siamo riusciti a proporci a livello nazionale. Il settimanale “Il popolo dell’Ossola” pubblica subito l’articolo celebrando le “Aquile sez. Oglio Po” come l’unico gruppo di volontari intervenuto da fuori Regione Piemonte.
Due giorni dopo, l’11 settembre, arrivano gli altri sette: il nostro presidente Maurizio Stradiotti, Antonio Di Liddo, Luca Copelli, Stefano Rossolini, Alessandro Grisanti, Pier Carlo Gardani, Umberto Bresciani e tutti insieme risaliamo la Valle Anzasca fino a raggiungere gli abitati di Staffa e Pecetto che insieme formano il comune di Macugnaga.
Il Centro Operativo Misto (C.O.M.)
È un pomeriggio soleggiato quando ci presentiamo al C.O.M. (Centro Operativo Misto). I funzionari della Regione ci accolgono subito cordialmente e dopo una breve riunione informale ci accompagnano al nostro albergo per la sistemazione e la cena. La sera andiamo tutti a letto presto, quasi senza chiuder occhio tutta la notte per l’eccitazione e il mattino seguente siamo tutti in piedi alle cinque già lavati, vestiti e pronti per il primo giorno di lavoro.
Alle otto, dopo aver ammirato la leggendaria alba che tinge di rosa le pareti attorno alla valle, mentre sul paese aleggia ancora la leggera foschia mattutina, ci si porta con i mezzi di servizio al C.O.M. per ritirare le radio e gli incarichi della giornata, dopodiché aspettiamo l’arrivo dell’elicottero della ditta Eliossola che ci coadiuverà nel nostro lavoro. Si tratta di un elicottero piccolo, modello Lama, con la coda a traliccio, il migliore in assoluto per la montagna. Ci carica tre per volta e, compiendo divertenti evoluzioni, anche se a volte un po’ spericolate, ci porta a quota 2070 dove iniziamo il giro di perlustrazione e piano piano ci posizioniamo lungo la linea del ghiacciaio del Belvedere dalle pendici, accanto al rifugio Zamboni-Zappa, fino a quota 2300 metri, fra immense morene, per controllare le sponde del Lago delle Locce e i crepacci, profondi fino a 250 metri, attorno al lago Effimero, mentre i Vigili del Fuoco (nucleo SAF) si danno da fare con le operazioni di svuotamento. Le giornate trascorrono così, fra una perlustrazione e l’altra e turni massacranti di lavoro ad approntare i materiali per il trasporto con l’elicottero…
Si prepara un carico per l'elicottero
Sentiamo salire l’adrenalina nel momento in cui resta sospeso in volo a pochi metri sopra le nostre teste, con le potenti pale che sollevano aria e polvere, in attesa di agganciare il carico. Sono attimi di intensa emozione per tutti e lo splendido panorama che ci circonda ripaga ampiamente gli sforzi che stiamo compiendo.
Attorno a noi abbiamo la famosa Est del Monte Rosa, una parete dalle caratteristiche Himalayane, unica nel suo genere in Europa… Più di 2000 metri in verticale fino a raggiungere la punta più alta, la Dufour, a circa 4660 metri (seconda vetta d’Europa)… Quando il tempo lo permette le guide alpine fanno alzare l’elicottero per monitorare lo stato del ghiacciaio e un fortunato pomeriggio, in condizioni meteo ottime, salgo con loro insieme a Massimo Battistella (coordinatore della Protezione Civile del Verbano-Cusio-Ossola assieme a Renata Curzio, autrice materiale della nostra convocazione in Piemonte), e in circa un’ora sorvoliamo tutta la cresta innevata fin quasi alla cima, valicando più volte in Val Sesia e in Svizzera su di un oceano immenso di neve fresca, arrivando vicino al rifugio Regina Margherita (4550 metri, il più alto in Europa), per poi scendere lungo le immense pareti rocciose, passando per il famoso canalone Marinelli, volando sopra tutti i rifugi e bivacchi in quota. Il giro si conclude con un’emozionante discesa tra i crepacci fino al Lago Effimero. Durante il periodo di servizio abbiamo compiuto numerosi voli in quello scenario paradisiaco mentre ci si alternava nei vari compiti tra C.O.M. e postazioni in quota, coordinandoci al meglio con le altre squadre presenti e guadagnandoci il plauso da parte delle autorità comunali, provinciali e regionali.
L’emergenza con tutta probabilità continuerà nei prossimi anni per tenere sotto osservazione il bacino effimero. Per questo abbiamo avviato con il Coordinamento Protezione Civile delle province del Verbano-Cusio-Ossola un’intensa e fattiva collaborazione che in futuro comprenderà sicuramente nuovi nostri interventi a Macugnaga e dintorni.
Le “Aquile” questa volta si sono davvero superate… e grazie anche a questa esperienza voleranno sempre più in alto, facendo tesoro di tutto quanto hanno imparato e impareranno in futuro…
Certo, il nostro prossimo servizio potrà sembrare forse più “tranquillo” di quelli che ci hanno visti impegnati negli ultimi mesi, ma non per questo meno importante. Sarà infatti nostro compito vigilare sulla Fiera di San Carlo e in quell’occasione avrete l’occasione di parlare direttamente con noi della nostra esperienza. Saremo infatti presenti sia come servizio di sicurezza tra le bancarelle, sia con un nostro stand dove potrete ammirare le suggestive foto scattate nei giorni di Macugnaga e di Carrara, fermarvi a vedere il filmato della nostra spedizione, sentire dalla nostra viva voce l’emozione che ancora proviamo al ricordo dell’avventura sul Monte Rosa. E ancora, confrontarvi con noi per verificare l’impegno e la serietà con cui svolgiamo un lavoro che, nelle nostre intenzioni, vuole essere fiore all’occhiello per il territorio casalasco. Insomma, un’occasione in più per conoscere una realtà ormai chiara e definita come la sezione locale della Protezione Civile, composta da volontari preparati e motivati, sempre aperta a nuove collaborazioni... vi aspettiamo!
Marco Vallari

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